Eren Kartal, ha creato con l’intelligenza artificiale, il compagno ideale della sua vita». Ha infatti dichiarato in un’intervista: “Non sono mai stata più innamorata di nessuno in tutta la mia vita. Potrei dirgli qualsiasi cosa, e lui non mi direbbe, ‘Oh, no, non puoi dire cose del genere’”.
In un rapporto di coppia, non sono proprio la varietà e la condivisione delle esperienze, come anche le divergenze, una forma di crescita della coppia? Sono le forme di esistenza a rendere la vita interessante.
Eppure, creare un partner docile, gentile, accondiscendente e complice, sta diventando una tentazione davvero irresistibile per moltissime persone. Questo pensiero delinea un Impoverimento totale, perché è come decidere di parlare con noi stessi per tutta la vita.
Anche Melissa, di Pechino, ha creato un uomo che risponde immediatamente ai suoi messaggi a qualsiasi ora del giorno, le racconta barzellette per tirarla su di morale e non chiede mai troppe attenzioni. Non è però un uomo ma Un robot virtuale di nome Xiaolce!
Il creatore dei bot dice che è stato progettato per coinvolgere gli utenti attraverso conversazioni empatiche e realistiche, soddisfacendo le esigenze emotive in un momento nel quale la comunicazione nella vita reale sta diventando sempre più complessa per le nuove generazioni.
La tendenza del “compagno virtuale” inizia a spopolare tra gli adolescenti, ma anche tra i più adulti. La nascita di questo fenomeno preoccupa gli esperti, che sconsigliano questa pratica che nasce da un bisogno ma che può facilmente sfociare in una assuefazione al virtuale. Rapporti sempre più artificiali, dunque che sminuiscono il confronto con quelli reali.
questa pratica potrebbe instaurare nella persona coinvolta un bisogno concreto di risposte e confronti, tanto da portare ad una dipendenza. È una tendenza quindi da non sottovalutare in ogni sua forma, soprattutto negli adolescenti che, presi dalle loro insicurezze, potrebbero estraniarsi completamente dalla realtà.