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La devozione su due ruote che abbraccia la missione della mobilità sostenibile. Si è appena conclusa la 16esima edizione dell’ormai tradizionale ciclopellegrinaggio Osimo-Copertino promosso dall'associazione culturale “Casello13” di Copertino, presieduta da Angelo Grassi: un cammino in bicicletta che unisce due città del Salento e delle Marche che sono gemellate nel nome di San Giuseppe da Copertino.

 

 

 

Come avviene dal 2007, anche quest’anno i ciclo-pellegrini hanno solcato l’Italia spingendo sui pedali, ripercorrendo le orme del Santo dei Voli nato a Copertino, il cui corpo è custodito nella cripta della Basilica di Osimo (Ancona). Un cammino in bici tra sport, arte e fede. Un gruppo di 20 ciclisti quasi tutti copertinesi e osimani (uno era di Nardò) ha percorso in cinque tappe il tragitto in bici che quest’anno ha scollinato gli 800 chilometri facendo sosta nei conventi francescani presenti lungo il percorso (Pescara, Lucera, Caposele, Bari) che dall’Italia di mezzo giunge fino al tacco dello Stivale. Tutti in sella, dunque, sulle orme di san Giuseppe: il via nei giorni scorsi con la benedizione e poi la partenza dalla Basilica di Osimo (dopo aver consegnato in dono durante la liturgia il vino per la messa realizzato dall’antica cantina salentina Cupertinum). Quasi una settimana dopo l’arrivo della carovana al santuario della Grottella di Copertino. Fede e devozione, ma anche l’indicazione di un cambiamento di rotta nel settore della mobilità green.

L’edizione di quest’anno è andata ben oltre i 650 km canonici per la deviazione verso il cuore dell’Irpinia e la tappa straordinaria di Frigento e di Caposele (Avellino), nella basilica e sui luoghi di San Gerardo Maiella. Ma non solo. Caposele rappresenta l’inizio dell’Acquedotto pugliese, alle sorgenti del Sele: il km zero della via che porta l’acqua in tutta la Puglia e fino a santa Maria di Leuca. “Il pellegrinaggio in bici - afferma il presidente di Casello13, Angelo Grassi - riporta idealmente a casa, nella sua Copertino, San Giuseppe in vista della festa patronale dei prossimi giorni. È un cammino di fede e di pace, tra le bellezze del Creato e dell’arte, cominciato nel 2007 e che andrà avanti nel tempo: è un incontro di valori e di amicizie, e un ritorno a se stessi. Un messaggio di fraternità e speranza che ci riconsegna all’incanto della natura, che ci ricorda l’essenzialità della vita che passa da una risorsa tanto semplice quanto unica ed indispensabile come l’acqua, da cui tutto nasce”.

 

 

 

 

Ecco i nomi dei ciclopellegrini copertinesi: Francesco Imbriani, Vito Nuzzo, Tonio Taurino, Carlo Presta, Gianni Nestola, Sandro Perrone, Francesco De Simone, Dario Pinto, Gigi Greco (il più anziano della comitiva di ciclisti che ha compiuto 76 anni proprio durante il ciclopellegrinaggio), Maurizio De Lorenzi, Tonino Perrone, Massimiliano La Terza, Paolo D’Amelio (di Nardò), Luigi Greco, Ivo Leo. Di Osimo invece Fausto Angeletti (che ha fatto tutte le tappe fino a Copertino) e - per la prima metà del ciclopellegrinaggio - Michele Biondini, Fabio Coletta, Salvatore De Guida e Stefano Pacioni. Nell’ammiraglia gli accompagnatori Aldo Fiorito, Angelo Grassi, Nicola Parente, Pierino Tondo, Sandro Tarantino e Maurizio Nestola.  

 

 

 

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