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Presso il seminario arcivescovile di Otranto, ha avuto luogo l’altra sera “È nata la speranza!”, un’iniziativa di formazione, cultura e spiritualità rivolta agli ex alunni dell’istituto e agli amici della storica comunità educante diocesana.

 

 

 

 

“Quando si incontra la bellezza tutto ciò che c’è di malvagio in noi viene ammansito, dal caos al cosmo - ha detto l’arcivescovo Francesco Neri -. Arte e fede riconoscono un mistero nel profondo di tutte le cose, un mistero che noi chiamiamo Dio”.

Don Alessandro Grande, rettore del seminario, ha spiegato il senso di questo appuntamento: “L’impegno è quello di coltivare la speranza. Sono convinto che tra la bellezza e la speranza ci sia un legame indissolubile e che la bellezza sia una forma sensoriale di speranza. La speranza non è qualcosa, ma è qualcuno”.

Maria Candida Stefanelli, direttrice dell’Ufficio arte sacra e beni culturali della Chiesa idruntina, ha tenuto poi un’interessante relazione su “Le due venute di Cristo nell’iconografia della chiesa di San Pietro in Otranto”.

“La chiesa nel cuore del centro storico è testimonianza viva della stagione bizantina di Otranto. Gioiello di arte ma anche di fede, rappresenta una sorta di sintesi della teologia cristiana. Tutto è funzionale alla liturgia. Entrare in questa chiesa equivale a fare una vera e propria professione di fede”.

Il coro diocesano, diretto da don Biagio Mandorino, ha proposto alcuni emozionanti canti tutti da lui musicati.

L’appuntamento si è concluso con la celebrazione eucaristica nella cappella maggiore del seminario presieduta da mons. Neri. 

 

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