“Il mondo dello sport rappresenta un bell’antidoto contro l’individualismo che ci isola. Costituisce una bella occasione per imparare a pensare, a sacrificarsi, a progettare insieme e a costruire vittorie attraverso il sacrificio di ogni giorno. Lo sport è veramente una bella palestra di vita e una scuola di virtù”.
Sono parole di Mons. Angelo Raffaele Panzetta, arcivescovo coadiutore di Lecce, pronunciate nell’omelia durante la celebrazione eucaristica che si è svolta nella serata di ieri presso la basilica di Santa Croce in Lecce, gremita di giovanissimi atleti e sportivi, in occasione del “Natale dello Sportivo”. L’appuntamento, organizzato dall'Ufficio diocesano oratori e sport e dal Servizio diocesano di pastorale giovanile, in collaborazione con il Csi provinciale, l’Anspi, i Salesiani di Lecce e con il sostegno dell’Unione Sportiva Lecce e della Narconon Volley Melendugno.
“Una volta nei seminari - ha raccontato l’arcivescovo Panzetta- si giocava molto a calcio e quindi c’era non solo la possibilità di apprendere le cose di Dio ma anche di imparare i rudimenti del calcio. E quindi io sono grato al gioco del calcio e più ampiamente allo sport, perché se io non mi fossi trovato a giocare a pallone, non avrei conosciuto quella persona che poi mi ha preso per mano, mi ha fatto conoscere il Signore, mi ha accompagnato nel cammino vocazionale ed è stato accanto a me come testimone nella mia ordinazione episcopale”.
“Quindi il calcio, e più ampiamente lo sport, - ha proseguito il presule - può essere un’esperienza di salvezza per le persone come lo è stato per me perché è stata la grande occasione che io ho accolto al volo nella mia vita per conoscere una persona che poi mi ha fatto scoprire le cose più belle della mia esistenza”.
“Il fatto di essere dentro un territorio - ha concluso Panzetta - che ha al suo interno associazione sportive di un livello dignitoso e che ci fanno fare bella figura in tutti i contesti, sia a livello regionale, a livello nazionale, ci invita a fare in modo che le nostre attività sportive siano supportate e che vi siano adulti che abbiano a cuore l’educazione dei piccoli”.
Subito dopo la santa messa, sempre all’interno della basilica, è avvenuto l’incontro-dialogo che ha visto il calciatore del Lecce Patrick Dorgu, Fefè De Giorgi, allenatore della Nazionale italiana maschile di pallavolo e la capitana della Narconon Volley Melendugno e già nazionale italiana Valeria Caracuta, rispondere alle domande di Marco Calogiuri, vicepresidente nazionale del Centro sportivo italiano (Csi). Toccante è stata la testimonianza del tifoso salentino Gabriele che ha raccontato a tutti i bambini e alle società sportive presenti, la sua, anche se giovane, esperienza di vita, fatta di enorme coraggio e spirito di sacrificio, sollecitandoli a non perdere mai la speranza. Infine, ha portato il suo saluto anche il presidente dell’Us Lecce, Saverio Sticchi Damiani, che ringraziando dell’importante invito ricevuto, ha affermato come “la manifestazione sia un bel messaggio donato a tutte le società sportive” e rivolgendosi ai ragazzi ma anche ai genitori ha ribadito che l’essenza dello sport non è quella di ottenere subito il risultato sportivo o il successo da raggiungere a tutti i costi, legato ai soldi e alla visibilità, ma essere vero “maestro di vita”, quella che offre ogni giorno lo stimolo per cercare di andare avanti con gioia e spensieratezza.
Il tutto è terminato con le foto gioiose dei bambini e dei ragazzi delle società sportive partecipanti con i loro idoli sportivi e lo scambio di auguri di Natale con un piccolo momento di agape fraterna.
Racconto per immagini di Arturo Caprioli.