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Dal fiume al mare” è una canzone (LEGGI IL TESTO) dal ritmo orecchiabile con un testo davvero intenso e denso di significato, che, composta il 7 ottobre scorso, descrive quel lembo di terra, dal Giordano al Mediterraneo, nel quale, da un anno a questa parte, si sta vivendo la sanguinosa, ingiusta e terribile guerra di Gaza.

 

  

 

 

Era il 7 ottobre 2023, quando le sirene antiaeree risuonano a Gerusalemme avvertendo i cittadini che il Paese è sotto attacco. Hamas annunciò l’inizio dell’operazione “Alluvione Al-Aqsa” che ha visto oltre 5.000 razzi dalla Striscia di Gaza verso Israele. Migliaia di terroristi di Hamas partirono da Gaza verso Israele prendendo d'assalto il festival Supernova, dove centinaia di ragazzi si erano ritrovati a ballare, i kibbutz al confine e le postazioni militari. Sono state 1400 le vittime. Tra distruzione e morte, vennero rapite 254 persone, 229 civili e 25 soldati. Alcuni dei rapiti vennero uccisi all'istante e i loro corpi portati nella Striscia, per un futuro scambio con detenuti palestinesi. I miliziani filmano tutto.

 

Non vi basta? Ma quanto costa questa guerra?

L’albero dell’ingiustizia sui suoi rami ha un frutto amaro di vendetta.

Ma non vedete? Quanto dolore in questa terra

Il nemico è un fratello e ha una madre tra lo stesso fiume e lo stesso mare?

 

Questo il ritornello che denuncia il primo conflitto all'interno del territorio de iure di Israele dalla guerra arabo-israeliana del 1948. Israele, a seguito dell'attacco di Hamas, ha formalmente dichiarato guerra per la prima volta in 50 anni, avviando quindi la guerra di Gaza.

L’autore, Gianfranco Villanova, in arte “Imperfetto Prossimo” è nato nel 1963, di professione odontoiatra, appassionato di musica e cittadinanza attiva.

Imperfetto Prossimo: fare musica solidale insieme” perché, afferma l’artista, “È una vita che scrivo canzoni da solo o con qualche amico, senza aver studiato musica, da autodidatta, canzoni che piacciono ai miei amici e a pochi altri, che canto insieme ai miei amici, anche quelli affetti da disabilità intellettiva”.

La loro frequentazione - prosegue Villanova - mi ha insegnato che non è umano ricercare la perfezione ma il bene possibile, quello che si fa insieme, quando un “io” e un “tu” si mettono insieme gratis (per grazia), perché risuonano su frequenze simili, per fare “noi” e ognuno ci mette del proprio e piano, piano questo proprio diventa plurale, di tutti quelli che lo desiderano”.

 

Dal fiume al mare ogni tanto una voce,

parla di pace e altre piccole cose

e nel fragore di fumo e mortai

sparge fragranza di campi di rose.

 

Infine, racchiuso all’interno del testo, un messaggio di pace, quel bene prezioso, oggetto della nostra speranza, al quale aspira tutta l'umanità.

La guerra, questa sconosciuta. A quanto sembra, il passato si dimentica facilmente, a nulla servono i milioni di morti immolati nel nome di una causa spesso effimera e ingiustificata. Nonostante si ricordi il loro eccidio periodicamente, sembra un inutile ricordo, addirittura un fastidio per quei pochi maiali assetati di potere. C’è solo da sperare che le giovani generazioni comprendano la portata di tali scempi.

 

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