L’anno scolastico termina oggi, e i ragazzi della Generazione Z, si scoprono sempre più fragili e disorientati. I dati sul dilagare dei disturbi depressivi giovanili sono lì a testimoniarlo.
Tinder ha presentato un ritratto sociologico sui 18-25enni. I dati del report derivano da quattro distinti sondaggi effettuati tra gennaio e aprile di quest’anno su una popolazione totale di 12mila giovani.
Emerge dal sondaggio che i giovani non vogliono scendere a patti con se stessi per nulla al mondo, non sono facili al compromesso. Per comodità e quindi egoismo. Io al centro con mancanza di flessibilità, di adattabilità, di sopportazione della fatica. La Generazione Z (ovvero quella il cui anno di nascita è compreso tra il 1997 e il 2012) è una generazione fragile. Una fragilità che naturalmente è stata messa ulteriormente a nudo dal Covid-19.
La Generazione Z non è felice. Un’indagine dell’Organizzazione mondiale della sanità dice che gli adolescenti sono tra i meno soddisfatti della propria vita. L’indagine (che misura la soddisfazione per la vita in relazione ai rapporti con la famiglia, con la scuola, e che misura anche la salute mentale e l’uso di droghe) dimostra che sta crescendo in modo preoccupante il tasso di ansia e che aumentano i segnali di malattie mentali.
Eppure, questa è la generazione con maggiori mezzi a propria disposizione della storia dell’umanità, e fra qualche anno comincerà a costruire il proprio futuro.