In Moldavia il Natale ha tempi diversi ed anche lunghi, perché il 25 dicembre ricorre il Natale per i fedeli cattolici e quelli di nuova tradizione ortodossa, legati soprattutto alla Romania.
Il 7 gennaio, invece, ricorre il Natale per i fedeli ortodossi di vecchia tradizione, legati al Patriarcato di Mosca. Questi ultimi sono la maggioranza nel paese, per cui il clima natalizio si avverte soprattutto quando i cattolici già celebrano la solennità della Epifania.
Le venti parrocchie cattoliche sparse in tutta la Moldavia ed anche nel territorio separatista della Transnistria hanno celebrato il Natale, già preparato nel corso dell’Avvento con le quotidiane liturgie della luce, al mattino presto, per poi arrivare al 25 dicembre, un giorno riconosciuto finalmente dallo Stato come festività, ma non certamente dalla stragrande maggioranza della popolazione, che ha continua a svolgere i lavori di ogni giorno, senza alcuna pausa festiva.
Un Natale certamente diverso da quello vissuto nei paesi europei. Modesto e meno fastoso, poco opulento e più legato alle tradizioni di un tempo, con cibi caratteristici e doni molto semplici. Un Natale di fraternità e per la Chiesa cattolica di grande vicinanza alla popolazione povera.
In questo Natale la Fondazione Regina Pacis è stata ancora più presente accanto ai poveri, alle famiglie in difficoltà, ai carcerati ed a tutti coloro che generalmente ricevono assistenza ed aiuti. La Mensa “Papa Francesco” ha continuato ad erogare i pasti quotidiani senza alcuna pausa, i bambini accolti nelle case-famiglia hanno ricevuto tanti gesti di attenzione e così anche i bambini che vengono assistiti nei loro contesti familiari. Si è cercato di comunicare il senso della festa, attraverso segni concreti di attenzione ed anche soluzione immediata di problemi.
È stato proposto anche un Natale diverso alla popolazione, infatti la Fondazione Regina Pacis ha organizzato nei supermercati della capitale Chisinau una raccolta di viveri, con la presenza di ben centoventi volontari, la quale ha prodotto il sorprendente risultato di ben dodici tonnellate di prodotti alimentari. Il popolo ha manifestato la sua attenzione ai poveri e va detto che ha anche riconosciuto alla Fondazione Regina Pacis, pur essendo una realtà della Chiesa cattolica, di svolgere una funzione sociale importante a servizio dei poveri e senza alcuna distinzione.
Nel Cenacolo Regina Pacis è stato celebrata una delle liturgie natalizie, con il battesimo di una bimba di dieci anni, la presenza dei fedeli di lingua italiana ed il coro dei ragazzi che hanno voluto indossare per quel giorno l’abito tradizionale moldavo.
È stato un Natale che ha coniugato insieme fede e carità, certamente nella semplicità, ma offrendo una chiara testimonianza evangelica, molto importante in un paese che sempre più scivola verso il materialismo e laicismo.
La Chiesa di Lecce si è resa presente attraverso i doni inviati per i ragazzi della casa-famiglia di Chisinau ed i bambini di Varvareuca: gesti stupendi che parlano della condivisione di una missione che matura sempre più.