La mensa “Papa Francesco” di Chisinau è una delle opere di carità dove hanno reso il loro servizio i volontari della parrocchia di Villa Convento, presenti in Moldavia nell’agosto scorso, la quale distribuisce pasti ai poveri da oltre quindici anni.
L’intitolazione a “Papa Francesco” è stata assegnata alcuni giorni dopo la sua elezione e dopo aver chiesto con una lettera personalmente al Papa questo dono, che lui stesso ha concesso mediante la Segreteria di Stato.
Essa è un rifugio per tanti poveri ed anziani, è situata nel centro della capitale Chisinau ed è portata avanti dagli operatori della Fondazione Regina Pacis. Quotidianamente ricevono il pasto circa 150 persone, oltre ai pasti che la stessa mensa eroga per gli ospiti delle case-famiglia, sempre gestite dalla Fondazione.
È una realtà che vive unicamente di provvidenza, cioè delle donazioni che giungono da diverse parti e che fino ad oggi hanno permesso di non mancare mai all’appuntamento con i poveri, neanche un solo giorno, nonostante spesso il timore di non farcela. Oltre alle donazioni, c’è anche la generosità del popolo moldavo, infatti i giorni 22 e 23 dicembre scorsi i volontari della Fondazione hanno organizzato la raccolta alimentare in alcuni supermercati di Chisinau ed è stato ottenuto lo straordinario risultato di oltre dodici tonnellate di beni alimentari. Un chiaro segno della generosità, nonostante le esigue possibilità, del popolo moldavo.
Anche mons. Seccia, nel settembre scorso in occasione della sua visita in Moldavia, ha incontrato i poveri, con loro ha pregato ed ho colto la gratitudine di questo popolo degli ultimi, servito con dignità ed amore.
“La mensa è il cuore della missione cattolica in Moldavia – spiega don Cesare Lodeserto, vicario generale a Chisinau e responsabile della Fondazione – ed è la manifestazione di una carità che si china sui poveri con gesti di umana attenzione, ma dal sapore divino. Per questo la provvidenza non ci fa mancare mai nulla”.
La mensa è anche un terreno stupendo di impegno per il volontariato, certamente anche quello proveniente da Lecce, così come avvenuto più volte in passato.