“Ieri ho parlato con Papa Francesco che mi ha manifestato la sua vicinanza e la sua preghiera per tutta la comunità ecclesiale di Gaza e per tutti i parrocchiani e abitanti”.
A rivelarlo è il parroco di Gaza, Padre Gabriel Romanelli, attualmente bloccato a Betlemme, in attesa di fare rientro presso la sua parrocchia, la Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia. “Ho ringraziato il Pontefice per il suo appello alla pace in Israele e in Palestina di domenica scorsa all’Angelus - ha aggiunto il religioso -. Papa Francesco ha impartito la sua benedizione perché tutti sentano la sua vicinanza”.
Attualmente la parrocchia di Gaza ospita 130 rifugiati e altri sono ospitati in strutture parrocchiali limitrofe. “I bombardamenti - racconta padre Romanelli, riferendo testimonianze dei suoi parrocchiani - sono continui e duri. Sale la paura per una invasione di terra”.
La piccola comunità cattolica (un centinaio di fedeli in tutto) intanto, da sabato 7, giorno dell’attacco, si ritrova tutte le sere a pregare il rosario per la pace: “i fedeli si radunano in chiesa per la Messa e poi davanti al Santissimo pregano il Rosario. Per i bambini abbiamo pensato ad un piccolo oratorio, con la speranza di donare qualche momento di serenità in una situazione che si profila sempre più drammatica”. La possibile invasione terrestre annunciata da Israele, conclude il parroco, “sarebbe una carneficina. Combattere casa per casa, in un ambiente densamente popolato, avrebbe effetti devastanti su ambedue i contendenti - conclude Padre Gabriel”.