Il progetto “Non mi illudo” della diocesi Nardò-Gallipoli un percorso multidimensionale di informazione, prevenzione e contrasto alla logopatia per aiutare persone e famiglie che ne vengono stritolate.
La ludopatia, dipendenza dal gioco, ormai riconosciuta come patologia mentale, è diventata un’emergenza sociale in inarrestabile escalation. Colpisce in modo trasversale: giovani, anziani, uomini, ma anche donne, ed in genere persone vulnerabili che, o cercano nel gioco, promessa di “vincita facile”, la risoluzione di problemi economici, oggi impellenti, o. pur avendo un lavoro e proventi anche importanti, ne cadono comunque vittime. Tutti finiscono stritolati da una situazione che porta al collasso intere famiglie, crea disperazione e disgregazione sociale.
Contro la piaga sociale della ludopatia la Chiesa scende in campo. Per prevenire curare e contrastare il cosiddetto Gap (gioco d’azzardo patologico) ha preso infatti il via nella diocesi di Nardò-Gallipoli il progetto “Non mi illudo”, che nel titolo fa riferimento proprio alla componente di illusione del gioco.
“Il progetto nasce - afferma don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas diocesana Nardò-Gallipoli - dall’opera dei centri di ascolto parrocchiali, della diocesi e della Caritas, dall’analisi delle richieste al fondo diocesano, dall’esperienza dei parroci che hanno portato ad interrogarsi sui motivi del forte indebitamento delle famiglie e a scoprire che alla base vi sono spesso situazioni determinate dalla dipendenza dal gioco d’azzardo”.
Obiettivo del progetto è offrire alle vittime di questa piaga una rete di centri di ascolto, il supporto di esperti, accompagnarle verso l’uscita dalla dipendenza e creare una rete di prevenzione e contrasto al fenomeno, anche attraverso collegamenti con i Serd (Dipartimenti dipendenze patologiche n.d.r.) e un protocollo con la Asl di Lecce.
Le richieste possono pervenire anche sul sito della Caritas Nardò-Gallipoli che tutti, teoricamente dall’intero territorio nazionale, possono visionare e dove, cliccando il banner, “Non mi illudo”, troveranno la presentazione del progetto e in calce un form, dove lasciare i propri dati per il contatto.
“A richieste di aiuto provenienti, com’è accaduto, da altre diocesi, offriamo l’ascolto - spiega don Giuseppe- e si attiva il meccanismo per indirizzare, accompagnare l’interessato con una lettera di presentazione verso la diocesi d’appartenenza o presso i Serd locali”.
“Tutte le diocesi – conclude - hanno i loro strumenti di aiuto, intervento, sostegno reddito differenti, nel comune obiettivo di offrire supporto e soprattutto collaborare per accompagnare il ludopate ad uscire dalla dipendenza, premessa indispensabile per la soluzione del problema alla radice”.
Varie finora le richieste tra cui “un’intera famiglia che ha chiesto aiuto per il figlio”. “La ludopatia - chiarisce don Giuseppe - è una dipendenza che tende a non essere percepita come tale. La somministrazione di un questionario redatto in collaborazione con la prof.ssa Claudia Venuleo del dipartimento di psicologia clinica dell’Università del Salento, ha rilevato come i giovani non considerino, per esempio, il gioco on line come azzardo, quanto uno sport. Molte sono le resistenze da vincere – sottolinea Venneri -. tra cui pregiudizio verso gli stessi Serd che pure oggi rappresentano un valido servizio contro tutte le dipendenze (tabagismo, alcolismo ludopatia, ecc) con specifici interventi per ciascuna”.
Significativa la testimonianza di Marco (nome di fantasia), cinquantenne, di un paese della diocesi neretina, con buona posizione economica che, caduto quasi senza accorgersi, nelle spire della ludopatia, ha perso gli affetti e la stima di se stesso. Adesso che, grazie alla Caritas e il Serd, ne è fuori, vuole portare la sua testimonianza, invitando a non tardare nel chiedere aiuto.
Da qui l’importanza della sensibilizzazione, già nelle scuole e la condivisione del progetto attraverso pubblicità, media, social “Fondamentale - conclude don Giuseppe - è l’informazione, sapere dove rivolgersi per aiuto e sostegno”.
Per contatti rivolgersi a www. caritasnardogallipol.it; mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.,