La pratica partenopea del “caffè sospeso” è oramai diventato un dato acquisito in tutto il Paese. Ma Giandonato Salvia e il suo staff sono andati oltre il caffè sospeso.
È a partire da questa lodevole e consolidata consuetudine che Giandonato Salvia, giovane pugliese laureato in Economia degli Intermediari e dei Mercati Finanziari presso l’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari, ha dato vita a un progetto con fini solidaristici a favore della crescita umana delle persone afflitte dalla piaga sociale della povertà.
Nasce così il progetto dell’economia sospesa. Giandonato, grazie anche alla collaborazione del fratello e di molti che si sono avvicendati sul suo cammino, crea un’applicazione per smartphone e tablet chiamata ‘Tucum’, nome questo attribuito ad un legno di una pianta di cocco brasiliana da cui è ricavato un anello, segno di condivisione della causa dei poveri.
Quest’applicazione intercetta le elemosine che in molti offrono ai senzatetto per strada correndo il reale rischio di alimentare il racket dell’elemosina e il suo conseguente e dannoso utilizzo. Attraverso quest’app, dunque, gli utenti possono liberamente e autonomamente effettuare una donazione la quale ridonerà dignità e permetterà alle persone in difficoltà economica di acquistare i prodotti necessari per la propria sopravvivenza recandosi come ogni persona umana negli esercizi pubblici convenzionati evitando così di chiedere l’elemosina. Nasce così, sulla scorta dell’esperienza napoletana del “caffè sospeso”, anche “l’economia sospesa” fondata sui valori della condivisione e del rispetto della dignità umana.
I beneficiari del progetto, coinvolti pienamente e responsabilmente nel sistema di aiuto con la richiesta di versamento mensile per il costo della tessera pari a € 2,00, ricevono una card - la prima è stata già consegnata in Italia nel mese di gennaio - sulla quale vengono caricati non soldi ma crediti da utilizzare per prelevare i prodotti di cui hanno bisogno da alcuni locali commerciali convenzionati.
Il progetto è attuato in modo sicuro in collaborazione con la Caritas italiana e con le Caritas diocesane e UBI Banca, garanti della validità e serietà del progetto stesso nonché enti assicuranti la trasparente gestione dei fondi ricevuti dagli utenti a sostegno della causa.
Per la sopravvivenza e lo sviluppo del progetto è quanto mai necessario scaricare l’applicazione da Google Play o Apple Store ed effettuare così una libera donazione che andrà a favore pure di microprogetti in Paesi in via di sviluppo. Ogni piccola donazione può fare la differenza e contribuire così al bene e alla sopravvivenza di molti secondo lo stile evangelico della condivisione. L’intero progetto il cui nome sociale è “Acuti pro pauperibus” cioè “Ingegnosi a favore dei poveri” è affidato a Carlo Acutis, giovane venerabile morto di leucemia nel 2006 le cui spoglie mortali riposano ora nel santuario della Spogliazione in Assisi, che unendo la sua forte passione per l’informatica all’amore per Dio e per il prossimo ha fatto della carità e della condivisione con i poveri la stella polare che ha illuminato e santificato la sua vita. È davvero un progetto, quello di Salvia, che incarna appieno le dinamiche della new economy, un’economia a favore della persona umana e dal volto umano tanto cara all’attuale pontefice, che sarà al centro del dibattito assisano “The Economy of Francesco” a cui lo stesso Papa Francesco ha invitato a partecipare i giovani economisti e imprenditori e change-makers under 35 provenienti da tutto il mondo dal 26 al 28 marzo proprio nella Città di San Francesco.
Ogni altra informazione riguardo il progetto ‘Tucum’ è reperibile sul sito: www.appacutis.it.