L’opera di Cuore Amico, in questo particolare momento di crisi economica dovuta alle misure di distanziamento e dunque allo stop del mondo del lavoro, ha raggiunto oggi Piazza Duomo con un incontro di amicizia e di passione per il nostro territorio tra il presidente Paolo Pagliaro e l’arcivescovo Michele Seccia.
Un importante momento di solidarietà fondato sull’unità di intenti per il bene comune e che mira ancora una volta a non dimenticare nessuno e per allargare la platea della carità cercando di capire come raggiungere tutti: la Onlus Cuore Amico ha consegnato alla Caritas di Lecce un’imponente fornitura di alimenti che nei prossimi giorni verranno distribuiti dall’organismo diocesano alle famiglie bisognose di tutta la diocesi.
L’arcivescovo ha colto l’occasione della presenza di Pagliaro non solo per il gran lavoro di aiuto alle famiglie povere che Cuore Amico sta compiendo ormai da due mesi ma anche per il ruolo svolto da Telerama (di cui lo stesso Pagliaro è l’editore) che ha permesso in tutto questo tempo grazie alla collaborazione con la diocesi e con Portalecce di far entrare attraverso la tv la messa quotidiana nelle case di tutto il Salento.
Continuando a parlare di media, Seccia ha sottolineato il ruolo sociale che essi hanno nell’informare sui gesti di carità, “non si tratta - ha ribadito - di una pubblicità fine a se stessa, ma di una comunicazione utile a incentivare la mentalità giusta, perché la carità possa stendersi a macchia d'olio”.
“Incontrare mons. Michele Seccia - ha dichiarato Paolo Pagliaro - è sempre un grande piacere. Dal suo arrivo a Lecce, dal primo giorno, si è instaurato un rapporto di stima e fiducia reciproca che ci ha permesso di lavorare fianco a fianco per aiutare chi è in difficoltà. Il nostro vescovo si è dimostrato immediatamente una persona fantastica, dalle braccia aperte pronte ad abbracciare tutti, vicino alle esigenze degli ultimi, e noi siamo ben lieti di affidare a lui una concreta offerta di generi alimentari perché siamo certi che saprà come collocarli”.
“C'è una platea vastissima - ha concluso il presidente di Cuore Amico - di dipendenti privati che ancora non hanno ricevuto la cassa integrazione di marzo e aprile, così come per gli autonomi il contributo dei 600 euro. la situazione è complicata. E anche giovani avvocati, commercialisti, partite iva, commercianti, artigiani, imprenditori. Tutti fermi. E due mesi pesano. Ecco perché bisogna allargare la visuale e gli orizzonti dei bisogni non considerando le povertà di sempre, ma bisogna cercare di capire come fare a raggiungere tutti. Dopo aver abbracciato e raggiunto tantissime persone nel Salento, consegnando in quasi tutti i comuni, dai sindaci alle associazioni e alla Protezione civile, e poi nei conventi e negli oratori, nelle parrocchie ai parroci, adesso raggiungiamo i vescovi. Lo facciamo perché loro conoscono benissimo la situazione attuale e insieme alla Caritas possono, con delicatezza e riservatezza, aiutare più persone, ed in questo particolare momento questo nostro aiuto che poi è l’aiuto della generosità dei salentini potrà donare serenità a tante persone, a tante famiglie. Ringrazio mons. Seccia per la sua disponibilità, per noi è una figura rassicurante”.