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Taranto da sabato sera ha quattro nuovi sacerdoti. Si tratta di Federico Marino, Stefano Manente, Marco Albanese e Paolo Martucci.

 

 

L’amore fraterno, l’amicizia, come sentito più puro in assoluto, al centro dell’omelia dell’arcivescovo Ciro Miniero, che li ha ordinati presbiteri nella Concattedrale Gran Madre di Dio. “Fate attenzione ad armonizzare nella vostra missione di guide e maestri - ha poi detto loro mons. Miniero - la vita interiore con le esigenze di un’azione pastorale spesso logorante. Questo avverrà solo con un’intensa attività di preghiera, di fraternità e di carità. Tendete quotidianamente a quell’unità di vita che può essere raggiunta solo seguendo l’esempio di Gesù Cristo, all’umiltà, vivete nell’obbedienza, curate la vostra vita casta, siate poveri sapendo di essere ministri di Gesù che si è fatto povero per amore dell’umanità”.

Federico Marino, 28 anni, ha seguito il percorso da ministrante e poi nell’Azione cattolica. Un’esperienza pastorale nella parrocchia San Marcello di Bari, durante la pandemia, lo hanno convinto a scegliere definitivamente per il sacerdozio. Stefano Manente, 40 anni, ha scoperto la sua strada in università, a Torino, mentre studiava ingegneria civile. Tornato a Taranto, fondamentale è stato il tempo trascorso tra gli ultimi di una parrocchia alla periferia del borgo. Solo dopo questa esperienza, la scelta di entrare in seminario. Marco Albanese, 25 anni, ha seguito l’esempio di vita della famiglia, genitori e sorella, sempre attivi nella comunità parrocchiale, traendo da loro la testimonianza fondamentale per il discernimento vocazionale; infine, Paolo Martucci, ex pasticcere, fidanzato, dopo un periodo di crisi ha deciso di cambiare vita ascoltando in tv un’intervista a Chiara Amirante, fondatrice di Nuovi Orizzonti.

 

 

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