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Ci sono anche due “pugliesi” tra gli arcivescovi metropoliti che stamattina concelebreranno con il Santo Padre in San Pietro che, come di consueto, nella solennità dei Santi Pietro e Paolo, Papa Francesco durante la santa messa benedirà i sacri palli che saranno imposti agli arcivescovi metropoliti nelle loro cattedrali.

 

 

Si tratta dell’arcivescovo Ciro Miniero, metropolita di Taranto e dell’arcivescovo Giorgio Ferretti, metropolita di Foggia-Bovino. Con loro anche mons. Biagio Colaianni, arcivescovo di Campobasso-Boianomons. Davide Carbonaro, arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovomons. Riccardo Lamba, arcivescovo di Udine mons. Gherardo Gambelli, Arcivescovo di Firenze

“Il sacro pallio è l’insegna liturgica d’onore e di giurisdizione, simbolo della pecora smarrita e del Buon Pastore che dà la vita per il suo gregge, costituito nella sua forma attuale da una fascia di lana bianca larga 4-6 cm ornata di sei croci e frange di seta nera, le cui due estremità ricadono sul petto e sulle spalle. Il pallio è girato intorno alle spalle in forma di anello, cucito sulla spalla sinistra e con i due capi che scendono davanti e di dietro, tenuti pendenti mediante un piombino, ed è ornato sul petto, sul dorso e sulla spalla sinistra da una spilla gemmata (acicula), che anticamente serviva invece per tenere fermo il paramento nei tre punti detti.

In passato il pallio veniva imposto dallo stesso pontefice durante la santa messa in basilica. Papa Francesco ha scelto di delegare questo rito al nunzio apostolico dei singoli Paesi per permettere alle comunità diocesane di vivere questo momento con il loro pastore”. 

“I palli vengono confezionati con la lana di due agnelli bianchi allevati dalle monache del monastero di San Lorenzo in Panisperna e poi offerta al Papa dai religiosi dell’Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi, che servono la basilica di Sant’Agnese fuori le Mura, dove nella cripta sono custodite le reliquie della santa insieme a quelle di Santa Emerenziana. E proprio gli agnelli accompagnano spesso nell’iconografia tradizionale la figura della santa romana. Gli agnelli vengono benedetti nella basilica di Sant’Agnese il 21 gennaio, giorno in cui si commemora la morte cruenta della martire romana, avvenuta nel 350 circa nel Circus Agonalis, l’attuale Piazza Navona, luogo dove sorge oggi la cripta a lei dedicata, e dove venne esposta e poi trafitta con un colpo di spada, secondo come si uccidevano gli agnelli. Le Suore di Santa Cecilia in Trastevere tessono i palli con la lana degli agnelli appena tosati”.

 

 

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