“Lasciamoci accarezzare dalla tenerezza di Maria e sentiremo la forza della bontà che riempie i cuori e della Misericordia che sana e cura ogni ferita ridando freschezza e facendo guardare al futuro con gioiosa speranza”.
“Accostandoci a Maria, riconoscendola nostra Regina, ci accorgeremo e prometteremo di non avere solo una grande storia da ricordare e tramandare, ma una più avvincente e magnifica da costruire”. Questa l’esortazione che mons. Franco Moscone, arcivescovo Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, ha rivolto ai fedeli in vista della solennità della Madre di Dio di Siponto, patrona della città di Manfredonia, che si festeggerà il prossimo 30 agosto.
Oggi in cattedrale prendono il via le celebrazioni che culmineranno nell’ultimo fine settimana del mese.
“Maria - ha scritto il presule nel messaggio - continua da secoli a vegliare su Manfredonia, sul suo popolo che in Lei si riconosce, e sul territorio a Lei dedicato, con gli stessi sentimenti ed attenzioni che l’hanno vista protagonista all’Annunciazione ed alla festa in Cana di Galilea!”.
“Si tratta di testi che portiamo tutti nella mente e che - ha proseguito - teniamo negli occhi e nel cuore e che dobbiamo sentire attuali e riferibili oggi a tutti noi che ci riconosciamo come cittadini di Manfredonia e figli della Chiesa Sipontina”. “Applichiamo alla nostra città e chiesa - l’invito dell’arcivescovo - le parole che l’Arcangelo rivolge a Maria: ‘Ti saluto, piena di grazia, il Signore è con te! Non temere, hai trovato grazia presso Dio!’. Rispondiamo con fede ed impegno religioso e civile con le stesse parole della Vergine: ‘Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto!’”.
“Guardiamo a Maria, ascoltiamo il suo consiglio: fate quello che Lui vi dirà! Sono parole di una Madre innamorata ed attenta al futuro dei propri figli: e i Suoi figli siamo noi, cittadini di Manfredonia, discepoli della Chiesa Sipontina, custodi del Gargano di oggi”, ha aggiunto mons. Moscone, prima di concludere: “Viviamo la festa patronale in modo da diventare responsabili e generativi di frutti di giustizia e di pace per la nostra città ed il suo territorio sentendoci tutti amici uni degli altri e custodi della bellezza di natura e di grazia che ci è stata affidata”.