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 Cari defunti,

morti per il contagio del Coronavirus, oggi, mi rivolgo in modo particolare a voi. Quando penso alla vostra morte, un nodo mi giunge alla gola e lacrime di sangue rigano il mio volto.

 

2 apr

 

 

Vi vedo cadere ad uno ad uno. Come foglie morte nella stagione autunnale. Basta solo una leggera folata di vento e vi staccate dal ramo e, dopo una breve sospensione nel vuoto, vi accasciate esausti e sfiniti. Avete affrontato un male perfido e oscuro. Senza vostra colpa, un nemico subdolo e malefico, in modo silenzioso e nascosto, è sopraggiunto all’improvviso e, vigliaccamente, vi ha colpito alle spalle. Ciò che mi fa più soffrire è che siete morti da soli, senza la vicinanza dei familiari e senza il conforto spirituale della vostra comunità.

Presso la mia croce stanno mia Madre, Maria, con alcune donne, e Giovanni, il mio discepolo amato. Gli altri apostoli si sono dileguati. Hanno avuto paura. Li comprendo. Consolare è una virtù difficile. Le donne, che mi hanno seguito dalla Galilea, sono più forti. Ed ora vegliano sotto la croce. Certo, è una piccola compagnia. Ma è già qualcosa. Voi, invece, siete morti da soli. E pensare che i vostri familiari avrebbero voluto esservi accanto, per avere almeno la soddisfazione di asciugarvi l’ultima lacrima, chiudervi gli occhi e darvi l’estremo saluto. Anche la comunità cristiana avrebbe desiderato portavi il Viatico, la mia presenza eucaristica, per farvi compagnia nell’oscuro cammino della morte, e impartirvi l’ultima benedizione. Non è stato possibile. Il vostro solitario dolore mi addolora ancora di più. In un certo senso, si raddoppia. Lo prendo tutto su di me. La mia croce diventa più pesante, mentre il cuore languisce.

Vi sento vicini, accanto alla mia croce. E con parole dolci, come quelle di una madre, vi sussurro: «Non temete, non abbiate paura, vi prenderò con me». A ognuno di voi prometto solennemente: «Oggi, sarai con me in paradiso» (Lc 23,43). Non dubitate. Le mie sono parole di vita eterna!

                                                                                                                             Gesù

                                                                                                                              vostro fratello e redentore

                                                                                                                                 *Vito Angiuli Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca

 

 

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