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Questa mattina la grande macchina della solidarietà salentina di Cuore Amico ha fatto tappa nella città dei due mari rispondendo presente alla chiamata della diocesi di Taranto che dopo aver saputo delle donazioni in tutti i comuni del Salento e dell’impegno assunto anche con le diocesi, ha chiesto di poter usufruire di un aiuto per colmare le esigenze di tante persone che sono in difficoltà.

 

 

Ad accogliere il presidente di Cuore Amico Paolo Pagliaro ed i volontari della Onlus salentina che hanno consegnato i pacchi di generi alimentari c’erano l’arcivescovo Filippo Santoro e don Emanuele Ferro, parroco della cattedrale di Taranto. Un intenso incontro ed un momento di riflessione forte sulle problematiche di questo periodo che ha segnato e sta segnando la vita di milioni persone.

 

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“Sono contento - ha dichiarato l’arcivescovo Santoro - che il giorno dell’anniversario della mia ordinazione coincide con un dono per tutta la comunità tarantina; sento molto il disagio sociale che la gente sta vivendo, soprattutto i più bisognosi. Per ogni famiglia, per ogni bambino, per ogni ragazzo a cui si può stare vicini è una gioia grande, sono proprio contento e vedo che il cuore della nostra terra, Cuore Amico, come tutte le altre realtà, indica che la nostra terra ha una ricchezza molto grande e questo ci fa ben sperare per il futuro. Grazie a Cuore Amico per questo segno di vicinanza e di solidarietà.

 

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A parlare di questo bel momento di condivisione è il presidente Paolo Pagliaro: “Quando abbiamo ricevuto la chiamata dall’arcidiocesi di Taranto guidata da mons. Santoro ci siamo subito messi in moto per organizzare questo incontro. Dove ci chiamano portiamo il nostro piccolo aiuto di generi alimentari perché la platea dei bisognosi si è allargata. Nella massima chiarezza e limpidezza continuiamo a testimoniare ogni nostro spostamento perché ogni nostro benefattore possa vedere come vengono spese le proprie buone azioni. La nostra azione continua e arriveremo ovunque ci chiameranno perché nessuno deve rimanere da solo”.

 

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