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Una giornata da ricordare per una ventina di preti giovani della diocesi di Nardò-Gallipoli che assieme al vescovo mons. Fernando Filograna ha trascorso la mattinata lungo i sentieri rurali tra Galatone e Nardò in bicicletta.

 

 

Una iniziativa voluta dallo stesso vescovo e conclusa con un bel pranzo di condivisione presso la sede del progetto “Opera Seme”. Il progetto “Opera Seme” ha nel nome già il programma di questa “filiera” di ventata di novità che porta speranza al nostro Sud, sappiamo il problema ormai noto a tutti con il nome di Xylella quanto abbia scoraggiato l’olivicoltura e anche lasciato tanta gente senza un lavoro.  

“La semina ha a che fare con la speranza nel futuro”, così afferma don Giuseppe Venneri, direttore della Caritas diocesana neretina, che non ha esitato non solo nel promuovere questo bellissimo progetto coinvolgendo Ipso f.a.c.t.o. , una cooperativa giovanile sociale che promuove il territorio a livello culturale, insieme all’Agricola galatea 1931 che ha messo a disposizione gli spazi intorno al frantoio e partecipando con una nuova produzione di olio extravergine d’oliva; e per ultimo la Fondazione Fare Oggi, braccio operativo della Caritas che attingendo da alcuni fondi ecclesiastici ha dato vita a suppellettili, una sala convegni e la possibilità di avere un corner per la vendita dei prodotti vari.

“Opera seme”, oltre ad essere il luogo che ha visto incontrarsi i giovani preti con il vescovo, si basa sull’economia di comunione dove non si annullano le identità delle aziende produttrici, e come si può notare sul SITO  è presente una vastità di prodotti che non hanno un marchio commerciale ma “un bollino etico che identifica i prodotti realizzati da imprese che rispettano la dignità del lavoratore”.

Una giornata di comunione “ecologica”, quella che ha visto protagonisti i preti giovani più vicini al loro vescovo, che hanno accolto questa iniziativa dalla mattina presto e che li ha visti pedalare sulle bici comprate sempre dal progetto finanziato dalla Caritas per una futura idea di cicloturismo. Infatti, nel progetto “Opera seme” non si parla solo di offrire percorsi di lavoro per permettere ai nostri giovani di rimanere qui, ma è una valorizzazione del territorio e della dignità della persona.

Il vescovo, oltre ad essere grato, ha espresso tanta gioia nel vivere mezza giornata con loro, sottolineando l’attenzione verso questo gruppo di preti che non si incontrava da alcuni mesi a causa della pandemia. Oltre le trenta bici messe a disposizione dalla Caritas, però, ricorda don Giuseppe, in maniera tutta speciale, questa diocesi può vantarne due con la pedana per il trasporto dei disabili: davvero un modo bellissimo di implementare la filiera ed essere persone che fanno della loro vita spirituale un cammino di carità concreto e di una formazione presbiterale che si è conclusa per quest’anno con una giornata unica.

 

 

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