Radici & futuro. Un connubio perfetto per ripartire. La scuola dell’infanzia paritaria “M. De Simone” di Squinzano punta a ripristinare quel senso di calore e famiglia in un luogo che ha fatto la storia in materia di accoglienza e idee innovative.
Il primo asilo infantile a Squinzano nasce nel lontano 1940, per volere di Maria De Simone, una signorina della Lecce bene, originaria di Arnesano, spesso presente nella cittadina squinzanese in virtù delle proprietà terriere di famiglia.
Questo primissimo nucleo di quella che sarà dopo la Scuola materna parrocchiale “Maria De Simone” sorse in una stanza al piano superiore dell’edificio ubicato in via San Giuseppe che un tempo ospitava la manifattura dei tabacchi. Il proprietario della struttura mise a disposizione un piccolo spazio e le donne che lavoravano lì, le tabacchine, poterono usufruire di un servizio che andava ad anticipare, di decenni, il moderno asilo o nido aziendale.
Maria De Simone, innovatrice per natura e donna dalla spiccata lungimiranza, morì giovanissima, all’età di 42 anni, stroncata molto probabilmente dalla malaria. Lasciò in eredità il suo entusiasmo, nonché un progetto ben consolidato che anni più tardi diede vita all’attuale scuola ubicata in via Brindisi. Il trasferimento alla sede odierna fu fortemente voluto da mons. Salvatore Leone, allora parroco di San Nicola. Prima semplice appezzamento di terra, poi una sola stanza, adiacente al circolo cattolico e al presente auditorium, fino a crescere e divenire una vera e propria struttura.
L’asilo infantile trovò spazio nel fondo, circondato da archi che ne caratterizzavano l’ingresso e da un giardino sul retro. Successivamente, con mons. Antonio Caricato, nacque la casa famiglia ma dall’arciprete la scuola ebbe un grande impulso. Fu tra le prime scuole cattoliche ad aderire alla Fism (Federazione italiana scuole materne) da egli stesso fondata a Lecce con la benedizione del vescovo Francesco Minerva e di un altro squinzanese, il senatore Emilio Pulli. Gli step della scuola sono stati almeno tre: da “nido aziendale” ad asilo; da asilo a scuola materna, sino a raggiungere lo status di scuola dell’infanzia paritaria.
A fornirci queste informazioni, con non poca emozione, è Rita Renna, squinzanese, oggi insegnante di ruolo nella scuola dell’infanzia statale ma per più di trent’anni (quasi 34) in prima linea nella conduzione della “De Simone”.
Non solo storia nei suoi ricordi, bensì tanti stralci di una vita spesa all’interno della scuola “De Simone”. Dopo il diploma in ragioneria, iniziò a lavorarci in qualità di assistente della zia Rosina, altra figura di rilievo per la storia della scuola all’indomani della morte della fondatrice. Quel periodo trascorso al servizio dei bambini, le fece capire che era proprio quella la sua strada, tant’è che decise di conseguire il diploma magistrale da privatista e diventare a tutti gli effetti “maestra d’asilo”. I successivi 32 anni sono stati dedicati a tale ruolo, ma non solo. Nella scuola De Simone è stata anche coordinatrice didattica nonché sempre disponibilissima a ricoprire i ruoli più diversi e disparati, vivendo ogni esperienza come all’interno di una grande famiglia. Il suo primo stipendio mensile? Di 35mila lire!
Inizialmente, non essendoci ancora le scuole dell’infanzia statali a Squinzano, la scuola De Simone, parrocchiale, contava ben 7 sezioni per un totale di 170 bambini. Nel 2007, Rita lascia a malincuore (e tra le lacrime!) la scuola in questione, per intraprendere la carriera nella pubblica istruzione. In quell’anno le sezioni erano 3 e i bambini frequentanti 73.
Il suo stesso cammino è stato percorso dalla nipote Rosy Pezzuto, che ha iniziato la propria carriera di insegnante nell’infanzia proprio nell’istituto di via Brindisi. Tante donne che hanno insegnato o insegnano tuttora nella scuola pubblica, devono dire “grazie” proprio alla scuola De Simone che ha consentito loro di maturare un’esperienza a tutto tondo e davvero irripetibile, al sapore di famiglia. Certo, spesso occorreva accontentarsi, gli stipendi non sono stati mai particolarmente alti e il lavoro è stato sempre molto impegnativo ma, come sottolinea la stessa Renna, ne è valsa la pena.
Dal passato al presente il passo è breve. La Cooperativa “Abitare la città”, che per sei anni ha gestito la scuola, si è sciolta, e quindi la “De Simone” è tornata ad essere scuola parrocchiale a tutti gli effetti. Le maestre e le suore che ci lavorano, con la supervisione di Don Nicola Macculi. Svolgono la loro attività con grande apertura verso le formule didattiche più moderne, per essere sempre al passo coi tempi, dando spazio all’apprendimento delle lingue straniere, quali inglese, francese e spagnolo, all’utilizzo di apparecchiature informatiche e interattive, con la sempre presente convinzione che i bambini hanno bisogno di crescere e apprendere circondati dal calore e dall’affetto, come sottolineato dalla maestra Silvia Daga.
Ora si punta a tornare al clima familiare delle origini, con la consapevolezza di avere delle solide (e storiche) radici.
Si ringraziano per la disponibilità le maestre Rita Renna, Rosy Pezzuto, Sabrina Schipa, Anna Pellegrino, Silvia Daga, Suor Leonor, Daniela Pellegrino (assistente). In foto le prime sei.