La Consulta nazionale per l'educazione, la scuola e l'università della Cei ha pubblicato un testo quale contributo alla riflessione sulla scuola e l'impegno della Chiesa durante e dopo la grave parentesi del Coronavirus.
Come scrive il direttore dell’Ufficio, Ernesto Diaco, nell’introduzione, “una prospettiva trasversale che appare ancora più urgente e strategica è quella dell’alleanza educativa fra tutti coloro che hanno responsabilità: scuola e famiglia, Chiesa e istituzioni, mondo del lavoro e della comunicazione. È un tema caro a Papa Francesco, che spesso ha ricordato quanto pensare all’educazione sia pensare al futuro dell’umanità. Di conseguenza, progettare il futuro dell’umanità, dopo la pandemia, chiede di (ri)pensare l’educazione già da oggi”.
Sergio Cicatelli, partendo dalla realtà che pone la scuola fuori dalla routine secolare basata su schemi e luoghi fissi e sempre uguali, pone le basi di questa riflessione ponendo alcune domande diventate fondamentali: che cos’è la scuola? come si fa scuola? cosa è indispensabile per poter parlare di scuola? perché, per gli alunni, andare a scuola?
Di certo il mondo della scuola dovrebbe far tesoro di questa lezione. Non si va più a scuola, ma la scuola viene a casa con tutte le comodità e le criticità che l'accompagnano. La scuola è quindi fatta dai docenti e dagli studenti e non dalle aule, spesso strette, cadenti e comunque inadatte agli studenti di oggi perché in molti casi costruite per altre stature e altri numeri. Quindi la scuola, secondo Cicatelli, è fatta dalle persone che la vivono e dalle relazioni che la fanno esistere. La scuola è essenzialmente relazione educativa. Il filtro tecnologico che si è intromesso tra le relazioni formative rischia di minare il progetto educativo che è sempre stato alla base dell'azione della scuola. Come possiamo pensare di continuare a educare sulla base di questi presupposti se viene a mancare la condizione di una naturale socialità? Un problema che si potrebbe aggravare con l'avvio del nuovo anno particolarmente con gli studenti che entreranno in un'aula virtuale senza figure di riferimento "reali".
Nel documento (QUI ALLEGATO) oltre all'intervento del direttore dell’Ufficio Nazionale per l’educazione, la scuola e l’università e del prof. Cicatelli ci sono i contributi di:
- Stefano Giordano – La scuola e i limiti, nel tempo della crisi
- don Lorenzo Celi – Scuola, il valore aggiunto della comunità
- Alfonso Barbarisi – I silenzi di Francesco
- Gabriele Di Giovanni fsc – Docenti, seconda linea di resistenza al virus
- don Luca Peyron – La pastorale universitaria dopo il coronavirus
- p. Giuseppe Oddone – La casa, aula virtuale e chiesa domestica
- Angela Giustino – Formazione o addomesticamento? Scuola dinanzi al bivio
- Annarita Caponera – Un ponte da attraversare per fare cultura
- don Ambrogio Pisoni – Un oggi che non può essere un frattempo
- suor Anna Monia Alfieri – La famiglia al centro delle scelte educative
- Maria Michela Romagnoli – Uno sguardo nuovo sulle cose, due testimonianze
- don Virgilio Marone – don Leandro D’Incecco – Ripartire dalla cultura e dal patto educativo
- Rosaria D’Anna – La famiglia e la scuola ai tempi del Covid-19
- don Domenico Concolino – Sul futuro della ‘parola’
- Virginia Kaladich – Trasformiamo gli ostacoli in opportunità
- Silvia Cocchi – Cosa resterà di questo tempo?