“Invisibili per il Governo ma essenziali per il futuro” è il titolo dell’evento-incontro lanciato dal settore scuola Usmi-Cism della Regione Puglia e che domani 30 maggio alle 17 si svolgerà in diretta live streaming sulla pagina Facebook di Portalecce.
Per gli Istituti pubblici paritari della città di Lecce e provincia, si tratta dell’appendice della manifestazione vissuta da scuole paritarie e famiglie nei giorni 19-20 maggio e avente come slogan #n oisiamoinvisibiliperquestogoverno.
A dialogare con quanti prenderanno parte alla manifestazione, oltre al sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, numerose personalità tra cui l’arcivescovo metropolita mons. Michele Seccia, Padre Luigi Gaetani (presidente Cism nazionale), suor Anna Monia Alfieri (economista giurista esperta di politiche scolastiche), il sen. Giorgio Costa, il prof. Nicola Grasso (noto costituzionalista) e la prof.ssa Ada Fiore (docente di storia e filosofia).
Motivo dell’incontro online, la grande crisi in cui versano circa 8000 scuole pubbliche paritarie che, abbandonate al proprio destino dal Decreto Rilancio in esame alle camere in questi giorni, rischiano di veder cessare la loro attività.
Forti di una attività ultradecennale all’attivo, tali istituti rendono un servizio estremamente importante alla cultura, attraverso la formazione di numerosi cittadini e camminando al fianco di tante famiglie che da sempre hanno visto in essi una sorgente di condivisione della propria missione educativa e una mano tesa soprattutto nei momenti di difficoltà.
È lecito pensare che, in seguito a questa decisione della cosa pubblica italiana, molte famiglie di dipendenti scolastici potrebbero vivere momenti di apprensione così come pure le scuole statali potrebbero vedere rimodulato e/o alterato il loro modo di fare istruzione.
Afferma una nota Usmi-Cism: “abbiamo sempre lavorato in silenzio ma oggi abbiamo il divere civico di non tacere di fronte all’atteggiamento politico di chi antepone l’ideologia agli interessi delle famiglie, delle giovani generazioni, del nostro Paese”.
È proprio l’interesse verso le giovani generazioni, destinatarie del servizio più lodevole che possa esistere, l’istruzione, a spingere milioni di lavoratori a chiedere spiegazioni in merito a questa decisione governativa, al fine di tutelare la dignità di chi, ogni giorno, svolge alacremente il proprio dovere per formare “buoni cristiani e onesti cittadini” (Don Bosco)