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Si chiude una fase della vita perché se ne deve aprire un’altra certamente più bella, più interessante, ma che richiede tanta più responsabilità e lungimiranza.

 

 

Finisce il periodo delle scuole superiori con quello che è un classico rito di passaggio rappresentato dall’esame di maturità, o come si chiama oggi Esame di Stato.

Finiscono i mille giorni passati insieme con un gruppo di compagni di classe che giorno dopo giorno sono diventati amici di una vita. Compagni di scuola, compagni di tutto. Da quando li abbiamo incontrati piccoli, spauriti e ansiosi di crescere per lasciarli giovani donne e giovani uomini più grandi, sicuri e ancora più pronti ad andare a conquistare il mondo. In cinque anni ci sono stati momenti lieti e momenti tristi; tanti sogni e numerosi incontri che comunque hanno contribuito a formare più chiara identità e un carattere vero. Interrogazioni, compiti, verifiche, programmi, ma anche risate, scherzi, progetti, novità e scoperte. I migliori anni della vita, che purtroppo hanno avuto una sorpresa imprevista negli ultimi 100 giorni. E per questi 1000 giorni si innalzerà un Te Deum al Padre buono.

Un ultimo atto, quello degli esami di maturità, che si apre con un altro rito, quello eucaristico. Un momento di preghiera prima dell’ultima prova della scuola superiore, per molti il primo esame di una lunga serie. La messa prima degli esami si celebrerà martedì 16 giugno alle 19 nell’atrio dell’antico seminario in Piazza Duomo, celebrata da mons. Michele Seccia alla presenza dei maturandi, dei docenti e dei dirigenti scolastici. L’incontro, voluto e organizzato dal Movimento studenti di Azione cattolica e sposato dall’Ufficio di pastorale scolastica della diocesi.

La celebrazione sarà trasmessa in diretta anche sui canali Youtube e Facebook di Portalecce e su Telerama.

 

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