“Due consigli: prima di andare via da scuola non lasciate ferite nelle relazioni scolastiche riconciliatevi con un amico, un’amica. Se avete sperimentato qualcosa di bello con un docente, un collaboratore scolastico, un compagno? Ringraziateli. Sono i gesti semplici che danno senso e carattere alla nostra vita”.
Con queste parole mons. Michele Seccia, arcivescovo di Lecce, ha concluso la ‘Messa prima degli esami’ di fronte ai rappresentanti dei maturandi che hanno risposto all’appello del Movimento studenti di Azione cattolica e dell’Ufficio di pastorale scolastica della Chiesa salentina e che da oggi sono impegnati in un inedito esame di Stato.
Erano in tanti gli studenti che si sono distanziati sotto i portici dell’antico seminario in Piazza duomo; tutti attenti e assorti nell’innalzare al Padre il loro Te Deum per quel lungo tempo che nella gioia e qualche tribolazione hanno vissuto ai propri compagni di scuola. Per loro si è chiuso un tempo lungo e intenso che li ha visti entrare poco più che bambini ed uscire giovani uomini e giovani donne che si aprono al domani.
Nel corso dell’omelia il vescovo ha riproposto le parole del vangelo del giorno (Mt 5, 43-48): Ma io vi dico… Parole ricorrenti che spingono a guardare la realtà proposta dai più, dalla tradizione, dalla semplificazione quotidiana con occhi nuovi, evangelici. “Dio non misura con lo stesso metro dell’uomo! - ha chiarito il celebrante. Voi siete chiamati ad alzare l’asticella del vostro impegno in modo da essere in grado di fare quell’esperienza che vi pone in contatto con Dio. Usare la propria potenza, la furbizia e perfino l’intelligenza per un tornaconto utilitaristico non è evangelico. Vi dovete mettere in gioco attraverso la sua Parola, ascoltando interiormente ciò che Gesù sta dicendo a voi, solo a voi. Nella vita fate vostra ogni frase vangelo e guardate alla messa che è la vostra prima scuola di vita. L’esame di Stato lascerà in voi un segno che resterà per sempre perché è il frutto di un percorso intenso, lungo e stimolante. Non vi fate distrarre dai sotterfugi. Ponetevi nella verità.
Il mio augurio - ha concluso mons. Seccia rivolgendosi agli studenti presenti e a quelli collegati in DIRETTA TV su Portalecce e Telerama - perché questa prova sia un momento di crescita e di vera maturità umana.