Adesso basta. Arbitrare così non si può. Quando vieni richiamato dal VAR e confermi la tua assurda decisione, dopo aver rivisto il tutto varie volte, allora non ci può che essere malafede. Il cartellino rosso, nel gioco del calcio, nel dubbio non può essere estratto, perché è una sentenza simile al rigore concesso. Il Lecce, purtroppo, oltre ai rigori a suo svantaggio, riceve anche cartellini rossi che sono in verità gialli, o al massimo arancioni.
Eppure, il Lecce in terra lombarda ha tanti graditi ricordi e oggi un grande pubblico lo ha seguito dal Salento e dalle tante zone limitrofe dove batte un cuore di origine salentina. È vero che si giocava fuori casa, ma il tifo giallorosso era incessante. In questo bel clima, D'Aversa decideva di schierare il Lecce vincente contro la Salernitana.
In difesa, sulle fasce operavano Gallo e Gendrey, a centrocampo Ramadani era affiancato da Kaba e Rafia, mentre in avanti il tridente era composto da Krstovic, Almqvist e Banda.
Di contro, il Monza si schierava con il 3-4-2-1, proponendo Colombo come unica punta, supportata da Colpani e Caprari, giocatori brevilinei e rapidi per i quali D'Aversa preparava una speciale marcatura.
Il primo tempo parte subito con l'aggressività dei salentini che con Almqvist si conquista il calcio di rigore per un grave errore di Sorrentino che cede il pallone a Caldirola il quale viene anticipato e sgambetta l'esterno destro leccese. Così dopo due minuti Krstovic porta in vantaggio i giallorossi.
Dopo un eccellente inizio, in cui il Lecce controlla senza patemi d'animo, arriva la doccia fredda sull'asse Colombo-Colpani, il quale è lasciato libero da Gallo che non lo segue a dovere e così permette il tiro all'angolino al trequartista monzese.
Il Lecce sembra tramortito e subisce gli attacchi lombardi, con Gagliardini e Ciurria che hanno avuto due opportunità per il vantaggio.
La chance più clamorosa capita sui piedi di Colombo che sbaglia il gol da posizione favorevole.
Il Lecce cede con troppa facilità il centrocampo dove Kaba e Rafia sono troppo avanzati e lasciano ampio spazio alle spalle. I salentini si affidano allora alle ripartenze, soprattutto sul lato di Banda che prova qualche dribbling, ma senza impensierire Sorrentino.
Rafia svaria su tutto il fronte offensivo, mentre Kaba è troppo lento e dalle sue parti gli avanti lombardi scappano via con una certa facilità. Soprattutto Colpani e Mota Carballo hanno goduto di troppa libertà. Ramadani è il frangiflutti che tutti vorrebbero, ma non può coprire tutta la zona mediana del campo.
Così il Monza ha avuto diverse occasioni, mentre il Lecce, oltre al gol, non ha avuto altre clamorose possibilità di riportarsi in vantaggio.
Il primo tempo si conclude così sull'1-1, con un brivido finale nell'area salentina.
Il Lecce ha sofferto soprattutto nella propria trequarti campo, rinunciando a volte alle ripartenza e patendo la velocità dei lombardi.
Nella ripresa, il Monza parte subito forte in attacco ed il Lecce è chiamato a difendersi con ordine. In avanti Kaba gioca bene di tacco, Banda mette a soqquadro la difesa monzese, ma il Lecce soffre. Allora D'Aversa inserisce subito Blin al posto di Rafia. Al 57' Marinelli si erge a protagonista espellendo Baschirotto per un fallo al massimo da ammonizione. Addirittura, nonostante il richiamo del Var, Marinelli conferma la decisione. Così Blin arretra a difensore centrale.
Il Lecce è in 10 ma si difende con ordine fino al 66' quando Dani Mota sbaglia il gol del raddoppio su una prima respinta miracolosa di Falcone. Al 68' su calcio d'angolo il Monza raddoppia dopo un salvataggio sulla linea di Krstovic, ma il fuorigioco salva il Lecce.
Al 73' Dorgu e Strefezza entrano al posto di Gallo e Banda, cambiando la fascia sinistra salentina. Al 75' altro salvataggio di Falcone su Andrea Carboni. Il Lecce traballa, ma non molla. D'Aversa inserisce Piccoli al 77' per dare centimetri al Lecce e poi cambia Almqvist con Touba. Falcone chiude la porta anche al 81' ma il Lecce è in difficoltà. Il Monza colleziona angoli e chance mettendo tanti uomini in area di rigore. Piccoli però si inventa un'azione solitaria al minuto 85 e ottiene il secondo giallo per Caldirola che così viene espulso, facendo ritornare in parità numerica le due squadre. Ora il Lecce prende fiato e anche coraggio e i minuti di recupero sono ben 9. Blin, rientrato a centrocampo, da maggiore fisicità al centrocampo, mentre Touba fa il difensore centrale. Al 95' su cross di Colpani è Gagliardini a mancare il gol da due passi. Il Lecce arretra troppo il baricentro e subisce, ma alla fine ottiene un punto d'oro, in considerazione dello svolgimento della gara, dove, a larghi tratti, i salentini hanno sofferto troppo.