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Va bene anche così. Un tempo per parte fra Lecce e Cagliari, anche se i salentini potevano chiudere la gara, ma sono mancati proprio sul più bello.

 

 


È vero che è finalmente arrivato il gol da palla inattiva, ma è purtroppo vero anche che, come di consueto, i giallorossi hanno preso il pari su azione da palla inattiva. Chiudere il girone di andata con 21 punti è un buon bottino, ma rimane l'amaro in bocca per non aver mantenuto il vantaggio. Oggi è mancata lucidità e capacità di lettura della partita. Bisognava raddoppiare almeno in una circostanza nel primo tempo e invece è mancata precisione e costanza. Anche il pressing non è stato razionale e così i salentini sono stati un po' sfilacciati. Comunque il punto va bene perché muove la classifica e mantiene il Cagliari a distanza di sicurezza.
Al Via del Mare tra vento e acqua il Lecce affrontava il Cagliari nell'ultima gara del girone di andata. Sulla carta, era uno scontro salvezza, delicato e da non fallire. Entrambe le squadre volevano l'intera posta in palio.
D'Aversa schierava un solido centrocampo con Ramadani, Gonzalez e Kaba, mentre in attacco decideva di mettere Strefezza e Oudin a supporto di Krstovic. Di contro, mister Ranieri lasciava in panchina gli ex Deiola e Mancosu e metteva Oristanio e Petagna in attacco con Viola a supporto, nel suo 4-3-1-2. Mezz'ali erano Maokoumbou e Nandez.
Nonostante la pioggia battente, il terreno del Via del Mare reggeva perfettamente e la partita era condizionata piuttosto dal forte vento. I sardi avevano giocatori più esperti presentando solo due calciatori nati dopo il 2000, mentre ricordiamo che i salentini avevano ben 5 millenians tra gli undici iniziali. La cornice di pubblico non era quella attesa, a causa della pioggia, ma il pubblico presente sugli spalti non smetteva di incitare i giallorossi, con i cori incessanti che partivano dalla Nord.
Veniamo ora alla cronaca del match. Al 4' gli ospiti sono già pericolosi, perché su un cross dalla destra, Petagna stacca di testa di poco sul fondo. I salentini mostrano delle difficoltà nel difendere sui calci d'angolo e i sardi ne conquistano ben 2 nei primi cinque minuti. Il Lecce prende allora le debite contromisure e al 7' è Krstovic a creare il primo pericolo in area sarda. Due minuti dopo, su palla inattiva, sono i giallorossi a creare un'altra occasione sventata da Scuffet.
Il Lecce soffre le sgroppate di Oristanio e i dribbling di Viola. Ramadani è molto schiacciato sulla linea dei difensori e gioca pochi palloni. Così ne risente la manovra. Allora i salentini preferiscono ripartire con Pongracic e Kaba e sono pericolosissimi al 14' quando Gendrey manca clamorosamente la conclusione dal limite e poi Oudin colpisce il palo da fuori area. Strefezza è molto attivo a sinistra, sventaglia spesso dall'altro lato, cambiando il gioco. Oudin si accende con frequenza, mentre Kaba si abbassa per impostare. Al 19' Krstovic vince un contrasto di gioco sulla sinistra e serve un pallone d'oro a Oudin, che purtroppo svirgola il tiro. In verità, i salentini mancano di cinismo perché creano i presupposti, ma non concretizzano. Così il Cagliari acquista fiducia e punizioni dal limite che non sfrutta. Alla mezz'ora, scocca il momento propizio: infatti, su calcio d'angolo battuto sul secondo palo, l'incornata di Gendrey da pochi metri è vincente, segnando il vantaggio giallorosso. Dopo due minuti, Petagna manca il pari con un tiro dal limite.
Il Lecce va in difficoltà sulle palle aeree, ma è bravo a schermare Petagna.
Le ripartenze dei salentini sono invece micidiali. Krstovic si danna l'anima, ma al 37' fallisce clamorosamente il raddoppio, sempre su azione di calcio d'angolo, battuto magistralmente da Oudin. Ora i giallorossi occupano bene tutti gli spazi, sono compatti e ripartono in velocità. Al 46' la transizione salentina è meravigliosa. Kaba dribbla due avversari a centrocampo e serve Gallo, il cui bel cross crea apprensione nell' area dei sardi che sfiorano l'autogol.
Nella ripresa, si mette subito in luce Strefezza, dopo un minuto, ma il suo tiro è alto. Al 48' Strefezza fornisce un assist stupendo per Gallo che invece di colpire di destro, calcia di sinistro a tu per tu con Scuffet.
La gara si innervosisce all'improvviso al 55', dopo che Massa si erge a protagonista, fischiando tutto a favore dei sardi.
Al 58' Strefezza serve Krstovic il cui tiro è ribattuto in angolo. Sullo sviluppo del corner, Kaba ha una bella opportunità, ma da ottima posizione calcia incredibilmente alto.
La mancanza di cinismo è però endemica, perché i contropiede vanno meglio sfruttati.
Attorno al 60' il Cagliari sembra padrone del centrocampo e i salentini si limitano a controllare con qualche apprensione.
I giallorossi concedono il tiro da fuori, ma sono aggressivi in area di rigore.
Il Cagliari conquista molte palle inattive e al 67' la sfrutta con il gol del pari: Oristanio segna indisturbato su cross di Prati, nonostante l'opposizione di Falcone che forse sarebbe dovuto uscire nella circostanza. Falcone si supera al 70' con una prodigiosa parata su tiro di Prati dai 25 metri.
Intanto entra anche Almqvist al posto di Strefezza e il Lecce non sfrutta il contropiede sull'asse Oudin-Krstovic.
Piccoli e Blin entrano al 78' al posto di Gonzalez e Krstovic.
Ramadani funge da mezzala, mentre Blin fa da play. A 5 dal termine esce anche Oudin e Dorgu si sposta in avanti a sinistra, così da spostare Almqvist a destra. Purtroppo nel finale il Lecce non incide è la gara finisce in parità. Ora a Roma contro la Lazio bisogna dare continuità ai risultati.

 

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