Dolore e sgomento ad Arnesano dove, in chiesa madre, si sono svolti i funerali del giovane commerciante di carni Luca Arnesano che all’improvviso ha lasciato questo mondo probabilmente in un momento di profondo sconforto e soprattutto senza lasciare trapelare il suo disagio.
Un gesto incomprensibile ha gettato nello sconforto e nella disperazione la moglie, i tre figli, i suoi familiari più stretti. Una comunità intera.
Gremita la parrocchiale di parenti, di amici, di persone che lo hanno conosciuto e amato. Luca era un ragazzo per bene, sensibile, disponibile, sempre gioviale. Lo conoscevano tutti anche per via della sua attività commerciale. Per questo in tanti si sono avvicendati dal pomeriggio di ieri nel Palazzo marche sale dove, per volontà dell’amministrazione comunale, era allestita la camera ardente.
Incisive le parole del parroco don Antonio Sozzo durante l’omelia. “Come il macigno posto a chiusura del sepolcro - ha detto don Antonio - anche ciascuno di noi oggi ha sul cuore un masso” facendo riferimento al dolore e alla ferita che la morte di Luca ha provocato in tutti.
“Ci sentiamo in colpa – ha commentato - per non esserci accorti per tempo del disagio di Luca, di non aver letto i segni con i quali in qualche modo chiedeva aiuto. Così oggi siamo qui a chiederci il perché”.
“Perché l’ha fatto? – si è domandato il celebrante”. “Quale senso di disperazione e di impotenza gli saranno passati nella mente e nel cuore?. Nessuno di noi lo saprà mai. Un dubbio immenso che resterà per sempre come un macigno sul cuore di tutti”.
“A meno che - ha concluso nell’omelia don Antonio - non decidiamo di abbandonarci al Signore. Chi potrà mai, infatti, far rotolare questo masso dal cuore? Nessuno ne sarà mai capace. Solo Dio può farlo. Perché solo il Signore legge e conosce il cuore e le intenzioni più silenziose di ognuno di noi. Solo Lui è risorto ed è stato capace di disfarsi del macigno più grande: la morte. Per questo Egli è vicino a Luca in questo momento più di tutti noi. Nell’immenso dolore che ci ha violentati in questi tre giorni proviamo a recuperare i ricordi più belli che ci ha lasciati e affidiamo la sua anima alla misericordia e all’amore infinito di Dio”.