Si apre ufficialmente l’anno catechistico per la parrocchia Santa Maria delle Grazie di Campi Salentina.
Domenica scorsa, in una chiesa gremita di ragazzi e genitori, si è celebrata la santa messa durante cui il parroco, don Gianmarco Errico, ha consegnato il mandato ai catechisti ed ha contestualmente trasmesso il suo messaggio per l’inizio delle lezioni.
“È stata davvero una bella celebrazione - ha detto don Gianmarco - che ha visto una partecipazione attenta ed entusiasta da parte dei ragazzi. Si apre un periodo che per loro sarà certamente dispendioso ma anche molto coinvolgente. Durante la messa c’è stata la benedizione, estesa anche ai genitori, veri primi catechisti, che hanno a loro volta rinnovato l’impegno, già assunto nel battesimo dei propri figli, a crescerli ed educarli nella fede e nei precetti cristiani. Gli stessi ragazzi hanno poi recato ai piedi dell’altare una nuvoletta di cartone, legata ad un palloncino, su cui avevano annotato una parola che sintetizzasse cosa significasse per loro il catechismo. Tutte queste nuvolette unite, e le relative parole, hanno formato così un unico elaborato che riassumeva ciò che per loro rappresenta il cammino catechistico. Palloncini e parole che, al termine del rito religioso, abbiamo fatto volare in cielo, in Piazza Libertà, per affidare a Gesù, le speranze, gli obiettivi, e le aspettative di tutti. Ci affidiamo a Cristo, che faccia fruttificare le nostre azioni e le nostre opere”.
E proprio in Piazza Libertà è continuato l’appuntamento, con una splendida festa, tra giochi, balli e canzoni. Un tripudio di suoni e colori che ha trascinato anche i tanti campioti che trascorrevano la domenica mattina tra una passeggiata ed una chiacchierata amichevole. Quasi un'osmosi emotiva che dà il senso di comunità e che don Gianmarco non ha mancato di sottolineare.
“Mi piacerebbe - ha aggiunto il parroco di Santa Maria delle Grazie - che ciò che è accaduto domenica scorsa si possa ripetere. Sin dal mio arrivo a Campi ho voluto che la cosiddetta ‘porta della tramontana’, il portale della chiesa matrice che dà direttamente in piazza Libertà, fosse sempre aperto, appunto perché mi piace l’idea che l’ambito prettamente religioso sia compenetrato in quello civico. Insieme dunque, per incontrare l’altro, scambiare opinioni, confrontarsi. La piazza come agorà, luogo sano di ritrovo e di crescita umana e spirituale”.