È stata una prima edizione di "Corti di passione" carica di emozioni e coinvolgimento. È questa la sintesi dei commenti raccolti a margine del percorso della passione vivente organizzata dalle due parrocchie di Campi Salentina all'interno del centro storico del comune.
Un trasporto e una partecipazione così forti da essere sfociati addirittura in attimi di commozione durante le scene della flagellazione e crocifissione di Gesù, grazie anche alla magistrale interpretazione degli attori alcuni anche professionisti. Commozione a cui non si è sottratto l'arcivescovo Michele Seccia, giunto appositamente a Campi con il diacono Mario Renna, per vivere accompagnato dal parroco della matrice, don Gianmarco Errico, uno spettacolo che, nel corso del weekend, ha richiamato nel paese circa 2mila persone.
Al termine della visita, l'arcivescovo, dopo aver salutato i protagonisti della rappresentazione, ci ha tenuto a lasciare un messaggio alla comunità (GUARDA) soffermandosi sull'importanza di questa "catechesi dal vivo", le cui scene saranno ripercorse nei prossimi giorni nel racconto della passione secondo Giovanni. Nel ribadire la sua commozione come "sentimento umano" e come "essere umano come tutti quanti", l'arcivescovo ha ricordato infine come questi eventi siano essenziali per la crescita spirituale di una comunità, perché il vangelo non va soltanto annunciato ma anche "incarnato".