0
0
0
s2sdefault

Nel pomeriggio di oggi 5 novembre la comunità della parrocchia San Francesco d’Assisi di Campi Salentina darà il benvenuto ufficiale a Padre Piero Errico. La messa di immissione nel ministero di parroco, presieduta dall’arcivescovo Michele Seccia, è prevista per le 18.   

 

 

 

Fra Piero Errico è nato a Campi Salentina il 12 luglio del 1983, ha vissuto nella parrocchia dei Frati Cappuccini sin dall'infanzia ed è proprio lì che ha ricevuto i sacramenti dell’Iniziazione cristiana e dove anche ho celebrato la prima messa come sacerdote dopo la sua ordinazione avvenuta il 7 gennaio del 2012. Lo abbiamo sentito a poche ore dalla celebrazione di stasera.

 

 

Fra Piero con quale spirito ha accettato questo nuovo incarico e come si sente ad essere il pastore della sua parrocchia di origine?

Quando il provinciale mi ha chiesto l’obbedienza di venire qui a Campi come parroco e ritrovarmi nella mia parrocchia di origine per esserne il pastore ero un po’ destabilizzato. Inizialmente non l’ho accettato subito, poi con la preghiera e l’aiuto della mia guida spirituale, ho fatto discernimento ed ho capito che il Signore voleva che venissi qua. Il motivo, che ancora devo comprendere, lo conosce solo Lui. Mi affido totalmente per fare la sua volontà sperando, un giorno, di riuscire a comprenderlo anch’io. Sicuramente tornare a Campi e tornare in quella che considero la mia casa e la mia parrocchia da sempre, è una grande emozione perché rivivo tanti ricordi dell'infanzia, dell'adolescenza ma anche perché mi relaziono con tante realtà alle quali tengo molto. La mia vocazione è nata anche nella Gifra, amo le realtà francescane della Gifra, dell’Ofs e degli Araldini e poterle vivere nella mia parrocchia mi fa sentire di appartenere a questa bella realtà. Un’altra bella esperienza che condivido in particolare con due dei miei compagni di noviziato, Fra Milco e Fra Andrea, è che la nostra vocazione, per tutti e tre, è nata nella Gi.Fra. Anche per questo motivo ritornare nella mia parrocchia è stata ed è tuttora una forte emozione, ma ne sento anche la grande responsabilità.  La sensazione che sento forte è di dover andare in un posto per riportare il cuore a battere.

 

 

Quali esperienze ha vissuto durante i suoi anni di sacerdozio?

Io sono stato ordinato dodici anni fa, il 7 gennaio del 2012 e in questo lasso di tempo mi è stato chiesto di spostarmi ogni tre anni. Ho vissuto tre anni a Barletta, poi sono andato tre anni a Bari, Santa Fara, da lì sono andato a Montescaglioso, poi sono ritornato a Bari fino ad oggi che mi ritrovo nella mia Campi Salentina. In tutti questi spostamenti ho fatto sempre esperienza in realtà parrocchiali con la responsabilità di guidare l’Ordine francescano secolare, la Gifra e gli Araldini.

 

 

Con quali sentimenti si prepara alla nuova esperienza?

I sentimenti che mi affiorano sono sentimenti di gioia e di gratitudine verso il Signore, ma allo stesso tempo anche di timore per la grande responsabilità. Il giorno in cui sono arrivato qui a Campi Salentina, ad accogliermi nell'ufficio parrocchiale è stata l’immagine del Curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney, un santo parroco. A lui voglio ispirarmi per cercare veramente di portare la parrocchia a vivere una dimensione spirituale. Il mio desiderio è quello di tornare a quella bella spiritualità francescana che ci appartiene per creare una grande famiglia. 

 

 

Che cosa si sente di dire ai suoi nuovi parrocchiani?

Io ho un sogno, un progetto, che vorrei divenisse il progetto di tutti perché è importante progettare insieme per camminare uniti come fratelli.  Ai miei parrocchiani mi sento di dire che per camminare insieme dobbiamo restare tutti sulla stessa barca dove ognuno di noi è chiamato a remare tenendo sempre in mente, però, che la barca è timonata da Gesù con dietro di sè la Madonna.   

 

 

C’è una persona molto importante per il suo cammino di fede e che vorrebbe ringraziare?

Come Francesco nel Testamento dice: “Il Signore mi ha donato dei fratelli…”.  Così anch’io voglio ringraziare in primis i frati della mia comunità ed il Signore per avermeli messi accanto perchè, grazie alla loro età, hanno l’esperienza per consigliarmi, per supportarmi e per aiutarmi in questo cammino. Un’altra persona molto importante e che ha segnato il mio cammino di fede è stato Padre Innocenzo Isceri. Per me ha rappresentato l’esempio e il modello di parroco da seguire perché, con la sua testimonianza, ho capito che devo dare la vita per la parrocchia. Da lui ho imparato che la cosa più importante per un parroco che vuol trasmettere l’amore di Dio è quella di esserci e di accogliere sempre il fratello con un sorriso. Infine una parola di gratitudine la devo alla mia catechista Maria Teresa Trevisi che ha guidato i miei primi passi di fede col suo insegnamento facendomi innamorare di Gesù. Grazie a Portalecce per il suo lavoro di evangelizzazione attraverso i mezzi di comunicazione.

 

 

Forum Famiglie Puglia