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Oggi 26 novembre è la giornata clou ed insieme attimo conclusivo della Città del Libro, la cui ventitreesima edizione si è svolta nel centro storico di Campi Salentina, piccola capitale di cultura e letteratura fin da quando, nel 1995, la rassegna fu ideata e lanciata fin da subito nell’empireo degli eventi nazionali dedicati ai libri.

 

 

 

Settantaquattro appuntamenti, 14 laboratori, 120 autori ad animare il centro storico di Campi salentina, coinvolto diffusamente per ospitare i tanti eventi in programma: il cine-teatro Excelsior, fresco di ristrutturazione e intitolazione a Carmelo Bene, Piazza Libertà e le sue chiese - Santa Maria delle Grazie e Sant’Oronzo - la sala “Don Pietro Serio”, il Centro pastorale, l’area dei Giardini di Casa Prato. E se anche il maltempo ha un po’ rallentando i tempi della rassegna, i visitatori hanno comunque apprezzato lo sforzo del comune e della Fondazione Città del Libro per riportare in auge un evento assente da sei anni per l’avvio di un necessario risanamento e per i tre anni della pandemia. 

Una luna luminosa in Piazza della Libertà a indicare la strada ritrovata, sinonimo di conoscenza e di anelito culturale: un luogo su cui la maggior parte dell’umanità non è mai stata, ma che come pochi altri tòpoi ha infiammato e infiamma il cuore di poeti e letterati, sintesi perfetta di questa edizione della manifestazione culturale divenuta identitario e al contempo grande motivo di vanto per la città. Nata nel 1995, la Città del Libro è stata infatti designata nel 2008 “Migliore manifestazione italiana di promozione del libro e della lettura” dal “Centro per il libro e la lettura” costituito presso il Ministero della cultura. 

Un’edizione inclusiva, sostenibile, multimediale, multi-espressiva: non a caso il claim 2023  è “La cultura (che) cambia”, in ossequio alla capacità di questa straordinaria risorsa di essere sintesi dei tempi in atto, ma pure elemento di cambiamento per chi è sensibile ai suoi richiami. Un “viaggio” - ecco l’altro filo conduttore dell’edizione 2023 - tra le forme espressive della contemporaneità, dal digitale alla fiction, appunto. E poi la sostenibilità: per limitare l’uso di carta, infatti, si poteva consultare tanto la mappa quanto il programma della manifestazione attraverso i QR code apposti sui manifesti e sui materiali predisposti per l’occasione. 

 

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