Campi Salentina vanta una lunga tradizione di rappresentazioni messe in scena nei forti periodi dell’anno, come la passione e il presepe vivente, tradizioni però che da tempo erano state interrotte.
Con “Corti di Passione” tenutasi lo scorso aprile, in occasione della Pasqua, Campi sembrava essersi riappropriata della sua tradizione e, dopo quel successo, ritorna protagonista con la manifestazione “Pacem in terris”, convinta nel voler portare avanti l’impegno preso.
Lo scorso 26 dicembre è stata inaugurata la prima serata del presepe vivente, realizzato dalle due comunità parrocchiali, con il patrocinio del comune ed in collaborazione con la Pro Loco ed altre associazioni presenti sul territorio. Più che il solito presepe vivente, quello messo in scena è un percorso di fede itinerante che conduce i partecipanti nel mistero stesso del Natale. Una visita guidata accompagnerà gli spettatori in un percorso suggestivo impreziosito da scene recitate, il cui copione è stato interamente scritto dal parroco della matrice, don Gianmarco Errico, si rifletterà sul tema della “Pacem in terris”, che rievoca l’incipit della grande enciclica di San Giovanni XXIII sulla pace.
Il percorso, che si articola tra i vicoli dello splendido centro storico del paese, viene introdotto da San Francesco d’Assisi per celebrare gli 800 anni dalla nascita del Presepe a Greccio, in una scena insolita e surreale in cui il poverello d’Assisi incontra Gesù Bambino ed altri bambini dei giorni nostri e dialoga con gli altri frati: “Se 2000 anni fa il mondo avesse capito… se avesse accolto l’annuncio della pace che si faceva carne, oggi non sarebbe così brutto per noi affacciarci dal cielo!”. Perché ieri come oggi il mondo non ha ancora imparato l’amara lezione della guerra. Tuttavia, nonostante ciò che accade è sotto gli occhi di tutti, la pace resta “anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, che può venire instaurata e consolidata” solo cercando e trovando il principe della pace: Gesù.
Un migliaio i visitatori giunti a Campi per la prima serata, tra cui l’arcivescovo Michele Seccia, entusiasta come sempre di farsi presente nella comunità campiota.
Un evento questo che ha richiesto il coinvolgimento di 130 attori, circa 50 addetti al servizio d’ordine e allo staff impegnato nella preparazione di prodotti tipici salentini alla fine del percorso e tantissimi volontari che hanno messo a disposizione le proprie case per le scene, i loro arnesi per la riproduzione dei mestieri tipici del presepe e tutto ciò che è stato impiegato per le scenografie: una macchina vera e propria, in grado di funzionare perché le due comunità parrocchiali hanno messo insieme le loro forze per realizzare qualcosa di straordinario per il paese in uno dei due periodi più suggestivi dell’anno.
Sarà possibile prendere parte al Presepe vivente nei prossimi 1, 5 e 6 gennaio, accedendo ogni mezz’ora dalle 17 alle 20.30.