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Domani 13 gennaio, nel X anniversario della sua morte, don Fortunato Pezzuto verrà ricordato dalla comunità parrocchiale di Sant'Antonio Abate, in Carmiano, da lui guidata per circa 34 anni e ora passata sotto la guida di don Riccardo Calabrese.

E fa riflettere che proprio un giovane parroco, il quale probabilmente avrà incontrato l’anziano canonico, don Fortunato, appena qualche sporadica volta quand’era in vita, abbia proposto al Consiglio pastorale parrocchiale una simile commemorazione. Ieri la preghiera della comunità in suffragio del parroco defunto presso il cimitero sulla sua tomaba, domani sera alle 18,30 la messa presieduta dal cardinale Salvatore De Giorgi e l’inaugurazione di un busto bronzeo con la dedicazione dell’oratorio, dove nella stessa serata la compagnia teatrale degli "In-stabili" ne rievocherà la vita.

Don Fortunato Pezzuto, giunge a Carmiano nel 1973, dopo aver guidato per 18 anni la comunità di Frigole, giunge nella sua terra d’origine, per mandato dell’allora vescovo Francesco Minerva, il quale conosce bene le doti morali e intellettuali del sacerdote, ma più ancora ne individua la capacità di saper edificare, non solo spiritualmente, ma anche materialmente la chiesa.

Ed infatti, più che le parole, parlano di lui le opere. Al suo arrivo a Carmiano, trova solo un ampio salone adibito a chiesa ed una saletta come sacrestia, dove si svolgeranno tutte le riunioni.

Ma don Fortunato sogna, progetta e inizia a costruire “con il consiglio dei ricchi ed il contributo dei poveri” le sale per gli incontri di catechesi, sa di non potersi fermare, nel cuore preme un sogno più grande: costruire una nuova chiesa, una dimora degna per il culto e la celebrazione dei sacramenti. Ed è così che 11 anni più tardi sorge la nuova chiesa parrocchiale, intorno alla quale nascono poi altre strutture ricreative ma anche luoghi di incontro e di preghiera.

Suo ultimo impegno: la costruzione della casa canonica dove avrebbero preso alloggio i futuri parroci.

Don Fortunato, infaticabile costruttore, ma anche pastore generoso e attento ai bisogni di tutti,  nel corso del suo ministero a Carmiano si è adoperato, in modo particolare alla cura e alla crescita di tutto il laicato, promuovendo la partecipazione dei fedeli laici alle scuole di formazione catechistica, liturgica e degli operatori Caritas. Nessun compito era dato per improvvisato, ma ciascun operatore era chiamato ad una specifica crescita personale che andava poi spesa per la comunità. E come dimenticare la sua umanità, la sua capacità di emozionarsi o di mostrare quell’infantile stupore di fronte a cose nuove, come ad esempio le scoperte tecnologiche, per non parlare poi del suo timore per i temporali, ma soprattutto della sua grande saggezza, che affiorava nelle citazioni quotidiane, che spaziavano dai proverbi popolari alle citazioni latine.

La veneranda età non gli ha consentito di realizzare il suo ultimo sogno: la casa di riposo per anziani. Padre spirituale della  confraternita di San Giovanni Battista, altri progetti aveva nel cuore, ma il Signore ne aveva per lui un altro più grande.

locandina DON FORTUNATO

 

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