La visita del cardinale malgascio Desirèe Tzaramasana costituisce un gradito riconoscimento per le Suore Discepole del Sacro Cuore che hanno la Casa madre a Lecce, oltre che per le tante persone generose che, sensibilizzate da donFernando Doria, sono attivamente impegnate nel campo della solidarietà verso le missioni del Madagascar.
Del resto, il rapporto della diocesi è ben radicato nell’impegno missionario leccese. Già alcuni decenni or sono, l’allora direttore diocesano per le missioni, il parroco don Franco Leone, aveva realizzato una serie di proficue relazioni e l’arcivescovo mons. Ruppi si recò nell’isola africana.
Una suora della nostra diocesi, suor Carmelina Maglio, ora tornata in Italia per motivi di salute dopo ventotto anni, ha inoltre fondato, a Isoanala, un apprezzato lebbrosario con attrezzata sala operatoria e medici italiani e belgi che vi si recano frequentemente.
Fu Padre Sorrentino, un missionario vincenziano che da diversi anni lavorava nell’isola malgascia, a chiedere alla allora Madre generale della comunità leccese delle Discepole del Sacro Cuore suor Pia De Leo, ora deceduta, di iniziare l’attività, aprendo una casa.
Le religiose cominciarono ad offrire il loro servizio alle popolazioni dell’isola di Nosy-Be, poi estesero l’impegno nella Gran terra, a Malevatra, successivamente nella capitale Antananarivo, impegnandosi alla formazione culturale dei bambini e dei ragazzi. Inoltre, a Miainarivo ora si dedicano ad alcune attività in ambito medico con un dispensario.
A Nosy-Be, gestiscono due scuole materne, una scuola elementare ad Andapa e a No sy-Be una scuola che abbraccia una fascia di età che va dai nove ai diciannove anni, con un totale di circa 1.100-1.200 ragazzi: un’utenza, pertanto, molto significativa che indica che in Madagascar la Chiesa Cattolica si interessa fortemente della cultura e gestisce gran parte dell’attività scolastica.
Un servizio formativo ed un’attività pastorale di grande rilevanza.
Sempre per quanto riguarda l’impegno per la formazione da parte della gente salentina, occorre pure annotare che l’osservazione della povertà di molta gente e dei bisogni dei giovani ha fatto nascere una positiva collaborazione dei nostri operatori con le parrocchie e la diocesi del luogo: unitamente con la diocesi di Ambanja e la diocesi di Tanà, si intendono attuare servizi particolarmente significativi per l’apprendimento della lingua e della cultura italiana con una scuola di tipo linguistico…
Inoltre, occorre rilevare particolarmente che le religiose, anche grazie alla sensibilità dell’arcivescovo mons. Michele Seccia, che è andato personalmente a trovarle in Africa, interessandosi direttamente della loro attività e tenendo loro un ritiro spirituale, oggi avvertono in modo più intenso la dimensione ecclesiale del loro impegno. Di punte avanzate di una comunità chiamata ad annunciare il Vangelo a tutti.