Si rinnova ancora per la seconda volta in un mese il legame tra la terra umbra e quella di Puglia. Tra due luoghi abitati da Dio, il protomonastero di San Damiano in Assisi e il monastero “Santi Francesco e Chiara” delle sorelle Clarisse di Lecce.
L’occasione è data dalle celebrazioni per la ricorrenza liturgica di Santa Chiara d’Assisi, la ‘pianticella’ di frate Francesco, la fondatrice dell’ordine delle Clarisse.
Fu la sera del 10 agosto 1253, “festa del beato Lorenzo” così come attestano le Fonti, che Chiara morì nel piccolo monastero di San Damiano congedandosi da questo mondo per ricongiungersi insieme a Francesco con Colui che la creò, la rese santa, la amò di tenero amore.
Anche quest’anno, dunque, le sorelle Clarisse di Lecce, invitano tutti i devoti e amici della santa di Assisi a unirsi a loro per lodare e benedire il Signore per il dono di Santa Chiara la cui reliquia è stata esposta sull’altare della chiesa del monastero per la pubblica venerazione da parte dei fedeli.
Le celebrazioni si svolgeranno in due giorni; il primo appuntamento sarà la sera del 10 agosto alle 20, con la celebrazione dei primi vespri nella solennità e la commemorazione del Transito al cielo della santa presieduti da fra Antonio Giaracuni, guardiano del convento di Sant’Antonio a Fulgenzio dei Frati minori di Lecce.
L’11 agosto, solennità di Santa Chiara, tutto il popolo di Dio si riunirà sempre alle 20 sul piazzale antistante la chiesa del monastero attorno al suo pastore, l’arcivescovo Michele Seccia che presiederà la solenne celebrazione eucaristica della solennità di Santa Chiara d’Assisi.
Accompagnati dall’esperienza e la potente intercessione di Santa Chiara, tutti i partecipanti alle celebrazioni gusteranno ancora una volta l’immensa misericordia di Dio che si è manifestata chiaramente nella santità e nella luminosa esperienza di Chiara, una donna forte, tenace e innamorata di Dio e dell’uomo.
Un appuntamento da vivere in un luogo, il monastero clariano leccese, che insiste sul territorio del capoluogo leccese e salentino come rinnovata presenza del carisma clariano che ancora oggi dopo ottocento anni non cessa di affascinare, scaldare i cuori e illuminare le vite di tutti coloro che pongono la santa di Assisi - Chiara di nome, più chiara per vita, chiarissima per virtù, come scrive il biografo Tommaso da Celano - quale modello di vita umana e cristiana.