Un fulmine a ciel sereno: così la notizia della chiusura della fraternità vernolese delle Suore Stimmatine ha colto la comunità di Vernole a metà settembre.
Una breve lettera giunta dalla casa generalizia delle Povere Figlie delle Stimmate di San Francesco, meglio conosciute come Stimmatine, indica la data in cui suor Maria e suor Rosalba, le ultime due suore rimaste, devono lasciare la casa che le ospita, per trasferirsi a Modugno, ultima roccaforte pugliese della congregazione fondata nella seconda metà del XIX secolo dalla Madre Anna Lapini.
Lunedì 5 ottobre 2020: questa data entra così nella storia della nostra comunità, perché chiude un periodo di circa 90 anni, cominciato nella prima metà degli anni ’30, quando la giovane congregazione delle stimmatine, già presente a Melendugno, fu chiamata anche a Vernole, per dirigere l’asilo infantile privato.
Precedute dalla buona fama per il lavoro svolto altrove, le suore arrivarono a Vernole e riorganizzarono la scuola dei bambini.
Un decennio dopo, la triste realtà della seconda guerra mondiale avrebbe bussato nuovamente alla loro porta, per chiedere una nuova forma di servizio: accogliere e formare le orfane di guerra.
Così, a partire dagli anni ’40, le stimmatine di Vernole cominciarono ad accogliere decine e decine di orfanelle e altre bambine nella grande struttura edificata da Luigi Margiotta e che, perciò, prese il nome di orfanotrofio.
Educazione dei bambini poveri e accoglienza e formazione delle bambine orfane di guerra: ecco la forma concreta in cui il carisma della congregazione ebbe modo di esprimersi a Vernole, in un rapporto con la comunità parrocchiale e civile, sempre improntato al rispetto e alla collaborazione.
L’orfanotrofio fu chiuso alla fine degli anni ’80, con il ritiro delle ultime ragazze rimaste.
La scuola materna delle suore, invece, ha proseguito la sua attività fino al 2007, quando, morto il parroco don Sandro Dell’Era, alle suore è subentrata la cooperativa “Vito Nicola De Carlo”, su cui grava l’eredità di una tradizione straordinaria.
Negli ultimi dieci anni la congregazione ha garantito la sua permanenza a Vernole grazie alla disponibilità di suor Maria e suor Rosalba che, nell’inattività dovuta all’avanzare degli anni, hanno testimoniato l’aspetto più nascosto e forse più vero del loro carisma: la preghiera d’intercessione per i fratelli nella fede e la discreta solidarietà verso tutti, nei momenti più difficili della vita.
Un grande insegnamento in un’epoca in cui si tende a dare importanza soltanto all’efficienza pratica e si trascura il valore più discreto e portante dell’amore.
La comunità di Vernole saluta con grande affetto e gratitudine suor Maria e suor Rosalba, e, nelle loro persone, tutte le suore che si sono avvicendate in questi novanta anni. Nei loro cuori hanno trovato posto quattro generazioni di vernolesi. Nei nostri cuori sarà sempre vivo il ricordo di una comunità di donne consacrate, che hanno cercato di interpretare al meglio il mistero dell’amore materno di Dio per i suoi figli.