La Provincia leccese dei Frati Minori, guidata da Fra Paolo Quaranta, si prepara a vivere un fine settimana denso di appuntamenti e di celebrazioni per onorare la figura e gli insegnamenti di Fra Roberto Caracciolo, insigne predicatore francescano e vescovo di Aquino.
Infatti, in occasione del 550° anniversario (1421/2021) del primo sermone quaresimale di fra Roberto Caracciolo nella cattedrale di Lecce si svolgerà il seminario di studi dedicato alla sua predicazione che si terrà in modalità online, sabato 6 marzo alle 10. Domenica 7 marzo, poi, alle 19 la celebrazione eucaristica per la traslazione delle sue spoglie mortali nella chiesa di Sant'Antonio a Fulgenzio in Lecce presieduta dal Prefetto della Congregazione per le cause dei santi, il card. Marcello Semeraro: con lui concelebreranno l'arcivescovo Michele Seccia e altri vescovi e ministri provinciali (eventi di cui comunicheremo i dettagli nei prossimi giorni). Oggi, intanto, proponiamo una breve biografia di “Fra Roberto Caracciolo vescovo, il novello Paolo”.
Roberto Caracciolo nasce a Lecce nel 1425. Qui riceve la prima istruzione prima con i frati di S. Francesco della Scarpa, e poi presso il convento di Santa Maria del Tempio.
Le prime doti di dotto predicatore le si notano già nel 1448, con i Quaresimali nel convento di Todi.
Nella provincia umbra si distingue per la forte carica drammatica delle sue opere, con la produzione di veri e propri componimenti in volgare che, recitati da vari personaggi, rappresentavano le scene della Passione.
Da Perugia lo si ritrova predicatore a Roma, prima in Ara Coeli e poi nella cerimonia di canonizzazione di S. Bernardino da Siena, nel 1450. La fama della sua parola lo conduce prima a Bologna e poi a Padova. A giugno del 1451 predica a Milano, sostituendo Giovanni da Capestrano, assicurandosi la benevolenza degli Sforza.
Dopo aver svestito l'abito dell'Osservanza per prendere quello Conventuale, la sua attività di oratore “novello Paolo” lo porta nelle varie città e corti dell'Italia rinascimentale, tra le quali quella di Cosimo De' Medici.
Nel 1475 è nominato vescovo di Aquino da Sisto V, e cinque anni dopo è di nuovo a Lecce a seguito del Duca di Calabria per la battaglia di liberazione di Otranto. Nel 1481 assiste alla canonizzazione di San Bonaventura, al quale dedica il Quadrigesimale che redige nel 1482 proprio a Lecce. Il legame con la città natale viene rinsaldato con il trasferimento il 22 febbraio 1484 dalla sede di Aquino a quella episcopale leccese, sulla cui cattedra siederà per due anni, prima di far ritorno ad Aquino. Nel frattempo la sua fama si accresce tanto che copie dei suoi “sermonari” sono redatti a Colonia, Strasburgo, Norimberga, Anversa, Lione e Parigi. La sua ricchissima produzione influenza anche la pittura rinascimentale, dando nuovo modo di intendere il tema dell'Annunciazione.
Muore a Lecce, nel convento di S. Francesco della Scarpa, il 6 maggio 1495.