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Il “Barocco Festival Leonardo Leo” torna a Lecceoggi 2 ottobre, alle 20.30, nella chiesa di Sant’Anna con il concerto dal titolo “Una notte, sacra e profana, a Napoli. Un’opera immaginaria”.

 

 

 

 

La rassegna di musica antica è organizzata dalla città di San Vito dei Normanni con il comune di Brindisi, il Ministero della cultura e la Regione Puglia. L’ensemble “O Tempora” mette in scena la straordinaria dicotomia tra sacro e profano che caratterizzò Napoli tra la fine del Cinquecento e il primo Seicento: una città di contrasti magnetici nella quale la sensualità profana si intrecciava con la spiritualità sacra e ogni problema diventava un trampolino per la forza d’animo dei suoi abitanti. I quattro Conservatori di Napoli, nati per rispondere alle sciagure naturali e offrire un futuro ai giovani diseredati, divennero le prime e migliori istituzioni musicali europee. La città si esprimeva attraverso la musica in piazze, dimore aristocratiche e teatri, ma anche nelle 500 chiese barocche che fungevano da vere sale da concerto. Il programma musicale riflette questa polarità presentando un repertorio eterogeneo e originale. Per il concerto vale la formula del “biglietto rovesciato”: il ticket si paga alla fine - costo 3 euro - Info T. 347 060 4118.

Napoli è una città di contrasti irresistibili, una realtà da cui si vorrebbe fuggire ma che, al contempo, esercita un’attrazione magnetica. Qui, la sensualità profana si intreccia con la spiritualità sacra, creando una tensione unica che alimenta la vita e l’arte della città. È un luogo dove ogni sfida, per quanto ardua, diventa un trampolino di lancio per una straordinaria resilienza. Paolo Regio, vescovo di Vico Equense, descriveva con dovizia di particolari le feste religiose della capitale, che onoravano non solo i santi protettori, come San Gennaro, che vantava tre feste l’anno, ma anche la Beata Vergine, con una decina di celebrazioni, e le ricorrenze più importanti del calendario liturgico, come la Pasqua e il Natale. Durante la Natività, le strade di Napoli si riempivano dei suoni dei giovani allievi dei Conservatori, che, riuniti in frotte e paranze, intonavano canti polifonici e mottetti sotto il palazzo vicereale creando un’atmosfera che mescolava sacro e profano in una celebrazione della vita stessa. Jean-Jacques Brosses, visitando Napoli, osservò: «Il segreto è nella strada, nella folla, nel chiasso, nell’ideologia della festa quotidiana», cogliendo l’essenza di una città che viveva e respirava musica in ogni suo angolo.

Il concerto del “Barocco Festival Leonardo Leo” ripercorre questa dicotomia presentando un programma che si sviluppa su due registri, il sacro e il profano, come in un’opera immaginaria che ci vede a passeggiare in una notte a Napoli. Come la città unisce elementi contrari e contrastanti in un equilibrio unico, così la musica di questo viaggio ricerca le più potenti espressioni dell’anima umana.

Questo parallelismo con il tempo presente ci ricorda come, nonostante le sfide contemporanee, la capacità di trasformare il dolore e la speranza in arte siano tratti distintivi che Napoli continua a incarnare e trasmettere al mondo.

 

 

 

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