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Nella parrocchia leccese di rito orientale, di S. Nicola di Myra, conosciuta come chiesa greca, le celebrazioni si apriranno oggi 12 aprile, alle 17, con i tradizionali "Canti della passione", in lingua grika.

Sono un frutto dell'antica poesia popolare della Grecìa salentina che racconta le vicende della resurrezione di Lazzaro e della passione, morte e risurrezione di Gesù.  Il miracolo della risurrezione di Lazzaro è una prefigurazione della risurrezione dai morti che il Cristo dona all'umanità attraverso il mistero della sua stessa morte e risurrezione. 

I canti sono chiamati "Kalimere" perché augurano a tutti i giorni felici della salvezza dal male e dalla morte. Hanno rappresentato a lungo un itinerario di fede popolare che portava i vecchi cantastorie in lingua grika per le nostre campagne, di masseria in masseria, per annunciare la Pasqua e ricevere in cambio i segni nutrienti della nuova vita, cioè le uova fresche.

Da molti anni, questa tradizione persiste nella chiesa greca di Lecce che ripropone l'itinerario, cantato e musicato, dalla parrocchia al vicino monastero delle Benedettine, con i cantori che portano i "vinchi" d'ulivo, ornati di uova colorate, nastri e immaginette sacre. 

Anche quest'anno parteciperanno il gruppo "Li Ucci de Santu Lazzaru", di Cutrofiano, con la voce solista di Antonio Melegari e il gruppo "Asteria", di Sternatia, con la voce solista di Giorgio Filieri.

 

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