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Il quartiere leccese di Santa Rosa si è stretto spiritualmente tutto intorno alla propria chiesa nel giorno della Passione di Cristo.

 

 

 

Dal pomeriggio, infatti, e fino all’imbrunire sul sagrato della chiesa di Santa Rosa il crocifisso è rimasto con le braccia spalancate sul quartiere e su tutte le sue case e famiglie. Un momento intenso proposto dal parroco don Damiano Madaro con l’aiuto del suo collaboratore don Francesco De Matteis.

Il crocifisso, poche candele sul sagrato e il vangelo proclamato con l'amplificazione fuori dalla chiesa hanno richiamato l’attenzione degli abitanti del quartiere dalle finestre delle proprie case e di chiunque si trovasse a passare da Piazza Santa Maria delle Grazie rallentando per un attimo il suo cammino o il suo rientro a casa per fermarsi anche solo con uno sguardo distante a pregare Gesù morto in croce. Un momento di ormai insolita sobrietà ma di incredibile intensità e di grande significato all’interno di questo triduo pasquale. Seppur chiusi in casa in questo momento così difficile per la nostra mazione, Cristo esce e ci viene incontro sempre a incrociare i nostri passi e i nostri sguardi.

Per la prima volta non si è svolta la tradizionale Via crucis del Venerdì Santo intorno a Piazza Indipendenza, ma la croce ha comunque potuto incontrare lo sguardo seppur distante dei fedeli e toccare con forza il cuore di tutte le famiglie a cui don Damiano ha chiesto la preghiera forte e piena di speranza nel riflesso del crocifisso, un Dio che si è donato totalmente per amore.

Una serata intensa per l’intero quartiere, avvolta dalle braccia di Cristo, avvolte esse dalle luci della speranza che vengono sempre tenute accese nella chiesa per un’intera comunità che si sperimenta sempre e comunque unita e vicina nella fede, nonostante tutto.

 

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