Il 24-25-26 aprile scorsi la comunità ha festeggiato Maria SS.ma della Stella in Dragoni di Lequile e nella chiesa parrocchiale dello Spirito Santo, il X anniversario della sua Dedicazione, avvenuta il 25 Aprile 2009 da parte di mons. Cosmo Francesco Ruppi.
La comunità col parroco don Andrea Zonno, ha dato il benvenuto a mons. Michele Seccia, condiviso dai sacerdoti concelebranti presenti: don Vito Caputo, don Carlo Calvaruso, don Gino Scardino, don Luca Nestola, don Gianmarco Errico, fra' Paolo Quaranta, don Attilio Mesagne e don Francesco Morelli: ritornati dopo le lectio tenute in Quaresima.
La nutrita presenza di fedeli, dei gruppi e delle varie associazioni, del comitato feste, delle confraternite, delle autorità civili e militari, dei progettisti e delle maestranze di questa chiesa, ha avvalorato questo momento gioioso di festa, “ci siamo ritrovati per ringraziare il Signore vittorioso sul peccato e sulla morte con la Sua Risurrezione e per il grande dono della Madre sua che veneriamo sotto il titolo della Stella e che il popolo ha scelto come sua protettrice. In questo data, di dieci anni fa, il vescovo dedicava a Dio questo tempio per il cammino pastorale delle antiche comunità di San Basilio Magno in Dragoni e di San Vito Martire in Lequile costituendone in unica parrocchia con decreto del 15 aprile 2009. La via dell’unità parte nel 1993 col parroco don Gino Scardino e poi proseguita nel 2000 con don Elvi De Magistris seguito nel 2008 dal lavoro pastorale di don Vito Caputo che ha curato l’edificazione del tempio e della nuova realtà ecclesiale fino al 2017. Siamo qui presentando al Signore la lode grande per i tanti passi compiuti, per i doni di grazia ricevuti e per il desiderio di essere e vivere come grande famiglia di Dio, prendendo il largo” e invitati dal vescovo ad essere pietre vive per il tempio di Dio.
Al termine della celebrazione l'Atto di affidamento a Maria, la donazione di un piccolo segno e lo svelamento del la targa a ricordo dell'evento giubilare, rinnovando “l’impegno di camminare nella comunione della carità invocando l’abbondanza dei doni dello Spirito”.