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Mancano poche settimane alla festa di San Vito Martire, patrono e protettore di Lequile. E in preparazione ai solenni eventi religiosi e civili, l’arciprete della cittadina ha voluto rivolgere il suo messaggio alla comunità.

 

 

 

Don Carlo Calvaruso invita tutti a prestare orecchio e cuore alle attese dei giovani avendo come riferimento privilegiato lo stesso santo patrono, un santo giovane e coraggioso fino al martirio.

Ecco il testo integrale del messaggio.

“Da un anno e mezzo esatto molti di noi hanno avuto modo di conoscere, e di incontrare soprattutto, il nostro amato arcivescovo, avendo modo di apprezzare le inestimabili doti di bontà, disponibilità ed estrema affabilità.

Potrebbe sembrarci strano, dunque, che le parole del titolo di questo saluto per la festa patronale di San Vito martire, così categoriche, possano essere state fissate da lui nella Lettera pastorale che ci ha consegnato da pochi mesi. Eppure, questo indica che come Chiesa locale, con tutte le parrocchie che la compongono, ci troviamo dinanzi ad un invito pressante che non possiamo eludere, se non vogliamo deludere Gesù Cristo.

Questo vale maggior ragione, se così si può dire, per noi lequilesi, che quotidianamente, e solennemente nel mese di giugno, ci affidiamo al patrocinio di un santo giovane, che ha avuto il coraggio di offrire la sua vita. Di lui e per lui risuonano come evocative le parole sulla santità giovanile espresse da Papa Francesco nell’ultima Esortazione apostolica Christus vivit, dedicata ai giovani, con il quale ha espresso ugualmente la stessa proposta di un popolo credente che allarga gli spazi tra gli adulti e gli anziani da una parte, e i fanciulli dall’altra:

“Il cuore della Chiesa è pieno anche di giovani santi, che hanno dato la loro vita per Cristo, molti di loro fino al martirio. Sono stati preziosi riflessi di Cristo giovane che risplendono per stimolarci e farci uscire dalla sonnolenza […] Ci sono santi che non hanno conosciuto la vita adulta e ci hanno lasciato la testimonianza di un altro modo di vivere la giovinezza” (Christus vivit, n. 49).

Come si è fatto santo il giovane Vito? Ascoltando la Parola di Dio da veri testimoni adulti, i Santi Modesto e Crescenza, suoi padrini di Battesimo, e vivendola. Dinanzi alle parole feroci e violente dei suoi persecutori, egli ha offerto le sue parole chiare e nonviolente, frutto di un ascolto effettivamente interiorizzato della buona notizia della salvezza. Da ciò emerge un esempio ed un insegnamento reale anche per il tempo che il Signore ci sta concedendo di vivere, nel quale nella società civile, ma anche in quella ecclesiale, sembra preminente la diffusione di linguaggi bellicosi e scostumati che producono la diabolica illusione secondo cui chi più grida, più ha ragione.

Offrire più spazi di ascolto ai giovani accogliendo l’invito dell’Arcivescovo diventa perciò l’impegno prioritario per le nostre comunità parrocchiali, consapevoli che gli adulti avranno tutto da guadagnarci anch’essi in termini di salvezza:

“I giovani occupano un posto di primaria attenzione e cura all’interno della Chiesa. Essi sono a tutti gli effetti i protagonisti dell’attenzione ecclesiale sia a livello diocesano […] sia a livello universale […] Le domande di Cristo portano fuori ciò che è dentro il cuore dei discepoli e aprono al dialogo. Prevale talora la tendenza a fornire risposte preconfezionate e ricette pronte, senza lasciar emergere le domande giovanili nella loro novità e coglierne oggi la provocazione. L’ascolto rende possibile uno scambio di doni, in un contesto di empatia. Esso consente ai giovani di donare alla comunità il proprio apporto, aiutandola a cogliere sensibilità nuove e a porsi domande inedite. Allo stesso tempo pone le condizioni per un annuncio del Vangelo che raggiunga veramente il cuore, in modo incisivo e fecondo” (Ascolta popolo mio, n.72).

Queste parole del nostro Pastore divengano l’augurio e il proposito per celebrare degnamente le festività in onore del Santo Patrono, che ha manifestato quella coerenza e quella gioia del vivere cristiano che spesso negli adulti sembra affievolirsi e per le quali il giovane Vito intercede perché possa trovare vie inedite di entusiasmo”.

 

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