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Nel rileggere la “Fratelli tutti” di Papa Francesco e alla luce del patto associativo, documento essenziale e fondante del nostro educare con metodo scout in Agesci, c’è da entrare in crisi su alcuni passaggi che sembrano troppo complessi per renderli fruibili a ragazzini di 15/16 anni.

 

 

 

In particolare nel capitolo V della “Fratelli Tutti”, “si richiede di superare quell’idea delle politiche sociali concepite come una politica verso i poveri, ma mai con i poveri, mai dei poveri e tanto meno inserita in un progetto che riunisca i popoli. (n. 169)”.

Come attuarlo alla luce del patto associativo Agesci che recita: “L'educazione politica si realizza non solo attraverso la presa di coscienza, ma richiede, nel rispetto delle età dei ragazzi e del livello di maturazione del gruppo, un impegno concreto della comunità, svolto con spirito critico ed attento a formulare proposte per la prevenzione e la soluzione dei problemi.”?

Nel riflettere, gli educatori Scout sono stati velocemente superati da quanto proposto dai ragazzi.

Infatti, analizzando il momento storico, hanno pensato di costruire, sostenuti da don Carlo Calvaruso nella chiesa madre di Lequile, con pali e cordino un semplice tavolo scout con su una semplicissima scritta “Chi ha lasci. Chi non ha prenda”. Un invito a compire un piccolo gesto di vita familiare.

A distanza di mesi è bello costatare come un cordino e due pali robusti siano diventati un punto di riferimento per la parrocchia, un punto in cui la politica fatta con i poveri, come invita a fare il Santo Padre, è realtà.

Quotidianamente infatti si può assistere al riempiersi e allo svuotarsi di questo in pieno anonimato.

Un piccolissimo sforzo per lasciare il mondo un po’ migliore di come lo si è trovato.

 

Forum Famiglie Puglia