0
0
0
s2sdefault

La fraternità è vera se è concreta. Ce lo insegna Gesù stesso che si è fatto Carne e si è trasformato in amore visibile e tangibile.

 

 

 

Come amare l'altro? Esattamente come piacerebbe essere amato dall'altro, comprendendone il reale bisogno e rendendo scevre le nostre azioni da ideologie che alterino la natura del nostro intento, ossia rendere felice il nostro prossimo.

Si chiama "empatia", (dal greco empatéia, “sentire dentro”) ed è la capacità di comprendere appieno lo stato d’animo altrui - sia che si tratti di gioia che di dolore - e fa parte dell’esperienza umana e animale; si tratta di un forte legame interpersonale e di un potente mezzo di cambiamento, è dunque un processo: essere con l’altro.

Per Gesù amare non può essere un comandamento, un precetto, un obbligo, un dovere; amare è uno stile di vita, una scelta libera, un modo di essere, un modo di vivere. Amare per dovere tradisce il senso profondo dell’amore.

In definitiva, per Gesù, amare il prossimo è dare la vita, giocarti la vita.

Come? Soltanto imparando ad amare te stessi. Per Gesù, se non ami te stesso non sarai capace di amare nessuno. Prima di amare gli altri, bisogna imparare a volersi bene. Volersi bene non è egoismo, è imparare ad accettarci con i nostri limiti e a riconoscere che per poter dare veramente abbiamo prima bisogno di crescere dentro di noi. E di accantonare l'opulenza del mondo per seguire la radicalità del Vangelo. Come fece il giovane ricco. E come fece Antonio Abate.

Stasera, come di consueto, l’appuntamento con la preghiera alle 18,15 con la novena e la santa messa festiva presieduta da don Luigi Lezzi e la predicazione di Padre D’Amore. Diretta su Portalecce (pagina Fb) e Telesalento (ch 73) per la regia di Gabriele Coppola.

 

 

 

Forum Famiglie Puglia