Aprire il cuore alla compassione e non chiudersi nell’indifferenza. Con questo pensiero si apre un nuovo giorno dedicato alla riflessione sulla vita e l'esempio di Antonio Abate, patrono di Novoli, secondo la lettura che propone di lui il predicatore Padre Marino Longo.
La compassione, altra parola chiave di questo cammino, ci porta sulla via della "vera giustizia”, salvandoci così dalla chiusura in noi stessi. La compassione ti fa vedere le realtà come sono; la compassione è come la lente del cuore: ci fa capire davvero le dimensioni. E nei Vangeli, Gesù tante volte viene preso dalla compassione. La compassione è anche il linguaggio di Dio. Non incomincia, nella Bibbia, ad apparire con Gesù: è stato Dio a dire a Mosè “ho visto il dolore del mio popolo” (Es 3,7); è la compassione di Dio, che invia Mosè a salvare il popolo. Il nostro Dio è un Dio di compassione, e la compassione è - possiamo dire - la debolezza di Dio, ma anche la sua forza. Quello che di meglio dà a noi: perché è stata la compassione a muoverlo ad inviare il Figlio a noi. È un linguaggio di Dio, la compassione.
Appuntamento a stasera con la diretta (regia di Paolo Longo) su Portalecce (pagina Fb) e su Tele Dehon (ch 19) dal santuario di Novoli: alle 18 il rosario, a seguire la novena e la messa presieduta da don Luigi Lezzi con la predicazione di Padre Marino Longo.