La festa di San Gabriele dell’Addolorata è stata occasione per la comunità di Novoli di stringersi attorno al pastore della Chiesa di Lecce, mons. Michele Seccia che ha presieduto la solenne eucarestia nella chiesa del convento dei Passionisti.
È noto il legame del vescovo Michele alla figura di San Gabriele dell’Addolorata e all’ordine religioso dei passionisti: nella sua precedente diocesi di Teramo-Atri, infatti, era solito recarsi nel grande santuario dedicato al giovane santo sito ai piedi del Gran Sasso.
Nella serata di ieri, la profondità e l’affetto di questo legame, sono emerse nelle parole che il vescovo ha rivolto ai numerosi fedeli presenti: “San Gabriele dell’Addolorata è un santo che ancora oggi ha da dire alla nostra Chiesa, soprattutto ai giovani”. Ha esordito così l’arcivescovo all’inizio della messa proseguendo poi nell’omelia: “Solo il vangelo annunciato, ascoltato e accolto può cambiare l’uomo e indicargli orizzonti di vita eterna, di vita piena. San Gabriele ha fatto della parola del Vangelo la sua vita e a differenza del giovane ricco, ha avuto il coraggio di lasciare tutto per seguire il Signore”.
Parole queste capaci di integrare perfettamente i contenuti del brano evangelico alla storia del giovane santo ed in linea anche con la lettera pastorale dal titolo “Ascolta popolo mio”, che solo nella serata di martedì l’arcivescovo ha presentato alla comunità diocesana.
“L‘augurio - ha proseguito - è che anche i giovani novolesi possano tracciare vie, strade di santità, cioè di felicità”.
A concelebrare l’eucarestia, Padre Luca Fracasso superiore dei Passionisti di Novoli con i confratelli della comunità religiosa, i sacerdoti delle altre parrocchie novolesi, don Stefano Spedicato, don Luigi Lezzi e Padre Marino Longo predicatore del triduo in preparazione alla festa.
I canti sono stati eseguiti dalla polifonica del convento che prende proprio il nome da San Gabriele dell’Addolorata.