Con la traslazione del simulacro dalla Chiesa Madre alla cappella a lui dedicata si concludono oggi a Novoli i festeggiamenti in onore di San Luigi Gonzaga.
Giorni intensi e carichi di spiritualità quelli vissuti alla luce della santità del santo dei giovani. Tre giorni di riflessione e di meditazione sotto la guida di Padre Antonio Parrino giovane passionista della comunità novolese hanno preceduto la festa vera e propria.
Ad aprire il nastro dei festeggiamenti mons. Luigi Pezzuto, nunzio apostolico in Bosnia-Erzegovina, che durante la concelebrazione eucaristica del vigilia, prima della processione per le vie del paese, ha voluto rivolgere un pensiero di augurio anche alla nuova amministrazione comunale da poco insediatasi auspicando che il loro sia un lavoro proficuo per il bene comune da perseguire per l’intera comunità.
Al termine anche un invito speciale e gradito del presule alla comunità novolese: quello di ricambiare la visita presso il Santuario di Medjugorje. Sappiamo bene, infatti, come per conto del Santo Padre Papa Francesco, mons. Pezzuto da Nunzio apostolico abbia seguito da vicino la delicata questione a stretto contatto con la Santa Sede. Ed è proprio del mese scorso l’annuncio ufficiale diramato in tutte le Chiese della Bosnia- Erzegovina: se è vero che ancora la Santa Sede non si esprime in merito alle apparizioni è altrettantovero che riconosce il Santuario di Medjugorje come meta di pellegrinaggio.
A chiudere i festeggiamenti la presenza dell’arcivescovo mons. Michele Seccia. La sua presenza in mezzo alla comunità novolese è stata del “pastore che viene ad essere in mezzo al suo popolo segno e strumento dell’amore di Dio che ci invita a camminare sui sentieri della santità”. Con queste parole, il parroco di Sant’Andrea Apostolo, don Stefano Spedicato, a nome di tutto il clero novolese presente alla solenne concelebrazione, ha accolto il vescovo che non ha mancato di invitare tutti e ciascuno ad un rinnovato impegno a riscoprire l’arte del saper bene educare le nuove generazioni accompagnandole all’incontro con il Signore.
Se San Luigi, infatti, in pochi anni di vita, solo ventitré, ha raggiunto le mete alte della santità gran parte del merito è dovuto alla formazione cristiana ricevuta in famiglia.
Con la brevissima processione di oggi si spengono le luci delle luminarie della festa. Restino accese, ce lo auguriamo, quelle della fede riconfermata in questi giorni.