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«La vite, che riconduce al sangue del Redentore, attraverso l’uva che produce e che si trasforma in vino, rinsaldi la forza dell’intera collettività intorno alla fòcara, costruita con i tralci della potatura in onore del protettore di Novoli Sant’Antonio Abate».

Con questo messaggio augurale don Lugi Lezzi, parroco del santuario intitolato al santo d’origine egiziana, ha benedetto la prima fascina della fòcara edizione 2020.

È stata la sorella di Teresa Russo, vittima di femminicidio, morta a metà luglio 2018 per mano del marito, Maria Rosaria a posare simbolicamente il primo fascio di tralci di viti che ha dato il via alla costruzione del grande falò che si completerà a metà gennaio e che arderà la sera del 16.

Insieme con le autorità locali e dei comuni vicini, le volontarie e i volontari del Comitato festa e della Pro loco, una bella giornata con spunti per riflettere in un’atmosfera raccolta e abbellita dalla presenza di alcuni carretti trainati da cavalli per non dimenticare la protezione degli animali tanto a cuore al santo delle tentazioni.      

Nella foto di Fosco Toma, don Luigi Lezzi che benedice la prima fascina. A destra Maria Rosaria Russo                           

 

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