I giovani di Azione Cattolica della Parrocchia Sant’Andrea Apostolo in Novoli, si sono dati appuntamento in Piazza San Pietro a Roma. Ad aspettarli Papa Francesco che, come ogni domenica, li ha accolti per la preghiera dell’Angelus.
Insieme con loro centinaia di migliaia di persone in una piazza incandescente: tanto entusiasmo e temperature tipiche delle domeniche di agosto romane.
Poi la meraviglia: alla fine della consueta preghiera, il Papa ha salutato la gente presente in piazza. Gruppi provenienti da ogni parte del mondo, varie associazioni e movimenti. Solo il parroco don Cosimo Vetrugno, insieme a don Stefano Spedicato, futuro arciprete della comunità novolese, consapevoli della richiesta fatta presso la segreteria vaticana, non si sono sorpresi di sentire dal Papa il saluto speciale rivolto «ai giovani e ragazzi di Novoli». Alle sue parole è seguito un momento di grande euforia e stupore, ma soprattutto un grande senso di gratitudine nei riguardi di don Mimino, che ha scelto di salutare nel migliore dei modi i suoi giovani. «Hanno sempre occupato un posto privilegiato nel mio cuore», questo afferma il parroco uscente con occhi pieni di emozione, pensando ai tanti ricordi che lo legano da sempre alle nuove generazioni novolesi. Dai numerosi incontri settimanali, agli immancabili viaggi e campi estivi. Il tutto sempre svoltosi in un clima di stima e bene reciproco.
Ora è tempo di saluti. La comunità si prepara, infatti, ad accogliere don Stefano Spedicato: il 15 settembre, durante la celebrazione presieduta da Sua Eccellenza Mons. Michele Seccia, il nuovo arciprete seguirà a don Cosimo Vetrugno. Saluti alquanto fittizi: c’è la certezza che don Stefano lavorerà in spirito di collaborazione con il parroco uscente. Da sempre, infatti, li lega un rapporto familiare e di stima reciproca. Già qualche anno fa hanno guidato insieme la comunità di Surbo, dal settembre 2001 al 2007. Negli anni a seguire hanno mantenuto un rapporto di confronto e affetto, nonostante lo svolgersi della loro missione in contesti differenti. Un passaggio che sa, quindi, più di un “ritrovarsi” a guidare insieme i volti e le storie affidate da Dio.
Auguriamo loro un futuro felice, nella certezza che lo Spirito li guiderà a fare cose grandi.