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Il tema della terza giornata di novena in preparazione alla festa patronale di Sant'Antonio Abate è quello dell'avarizia, uno dei vizi capitali al centro della riflessione di questi giorni nella predicazione di Padre Antonio Parrino. Ma cosa è, per il cristiano, l'avarizia? Forse il possesso di beni che non condivide con il prossimo e custodisce gelosamente per paura che gli vengano sottratti? Può essere. Ma non solo... La vera avarizia sta in quegli atti di mancata condivisione, personale, mentale, affettiva, che cristallizza i rapporti interpersonali in banali scambi di vedute, fatti di sorrisi di circostanza e strette di mano fastidiose. Aprirsi, parlare, interagire, ascoltare gli altri favorisce quella  ‘intimità’ che rende i rapporti reali, vivi perché voluti fortemente da entrambe le parti. Se non concediamo nulla di noi stessi, se crediamo di dover lasciare a casa la parte più vera della nostra personalità, come possiamo pretendere che gli altri battezzino, curino e alimentino un rapporto di qualsiasi natura? Amicizia, amore o lavoro: se non ci mostriamo, perché gli altri dovrebbero farlo? Siate generosi, non avidi. Ecco... questo è soltanto uno spunto... gli altri ce li suggeriscono le parole di Padre Antonio.

 

 

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