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Nel primo pomeriggio di ieri, Francesco Greco ha deciso di partecipare a una delle feste patronali più grandi: quella del paradiso.

 

 

 

Un’assenza che ha colto tutti già quando sei mesi prima è stato visitato dalla malattia e che oggi si rende concreta ma con la certezza che sarà sempre vicino alla sua piazza e alla sua comunità più che mai. Poliedrico, artista, pensatore, amante delle tradizioni e delle feste patronali in tutte le modalità di organizzazione, custode della storia tramandata dalle generazioni, dal sorriso sornione e puntuale nei suoi impegni da sacrestano.

Ci ha lasciato un pezzo di storia e di cuore della comunità tutta. Quella comunità parrocchiale che lo vede ancora in giro nella navata o in fondo all'abside con i suoi telai in legno, con le corde, con le stoffe pronto ad addobbare la nostra splendida chiesa, ma in quel battito di ciglia non ha più visto la sua splendida persona, le bozze per i prossimi toselli o i programmi per le prossime feste patronali sparsi per la sacrestia non ha più incontrato, anche solo con un "Buongiorno Francesco" quello sguardo pensieroso.

Il comunicato diffuso sulle pagine della parrocchia matrice: “L'arte ha mille volti e può variare in qualsiasi sua forma. Il mondo stesso potrebbe essere arte, ma c'è un’arte che a volte è così difficile da comprendere che solo uno che, quotidianamente, serve il Signore nel silenzio può fare. Abbiamo contemplato delle vere e proprie opere d'arte: a volte mastodontiche, a volte minuscole, ma tutte con un semplice ed unico scopo: lodare e venerare il Signore, sua Madre la Vergine Maria e la moltitudine schiera dei Santi. In tanti anni abbiamo sperimentato cambiamenti di ogni tipo, ma la spontaneità e la dedizione che ha un sacrestano, un portatore della statua, un confratello, un membro del Comitato Feste, non la si può cambiare”. Chiude così: “Una cosa è sicuramente certa: adesso anche nel Regno dei Cieli ogni altare celeste sarà addobbato grazie alla tua sapiente mano e al tuo fedele cuore. Prega per noi insieme ai nostri Santi Patroni Cesario e Giuseppe e salutaci tanto quelle persone care che hanno lasciato il cuore nella nostra parrocchia. Stai certo che anche noi pregheremo per te, certi che un giorno ci rincontreremo”.

“È il colpo secco che apre la festa” diceva sempre Francesco e il colpo secco, come quello al termine di una bengalata dell’ultimo giorno, per la città di San Cesario di Lecce è arrivato ma adesso gode della festa in paradiso con i santi nella Nuova Gerusalemme. Le esequie saranno celebrate oggi 28 aprile alle 16.30 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria delle Grazie in San Cesario di Lecce.

 

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